Titolo: Le gratitudini
Autore: Delphine de Vigan
Editore: Einaudi
Traduzione: Margherita Botto
Michka era una correttrice di bozze, lavorava con le parole. Ora è in pensione e si è ammalata di afasia, non riesce più ad esprimersi correttamente, ha perso l’uso di quelle parole che aveva maneggiato per tutta la vita. Michka vive da sola, non ha parenti, ha una figlioccia, Maria, che la va a trovare tutti i giorni e non le fa mancare l’affetto e le attenzioni di cui ha bisogno. Ma la malattia avanza inesorabile e Michka oltre alle parole perde anche l’autosufficienza e arriva il momento in cui non è più in grado di vivere da sola. Mette in vendita l’appartamento e va a vivere in una residenza per anziani. Qui trova un giovane ortofonista, di nome Jerome, che la segue con affetto facendole fare esercizi per ritardare gli effetti della malattia. Gli esercizi per Michka diventano sempre più difficili per via delle sue condizioni che peggiorano continuamente.
Il libro narra l’ultimo periodo di vita di Michka attraverso i dialoghi tra i protagonisti, con Jerome e Maria che si alternano come voci narranti capitolo dopo capitolo. I due accudiscono amorevolmente Michka, la sostengono e la seguono nel suo lento declino. Michka perde le parole ma non la capacità di farsi capire e di esprimere i propri sentimenti. Con l’aiuto di Jerome e di Maria, Michka riuscirà ad esaudire il suo ultimo desiderio. Tra Michka, Jerome e Maria non ci sono legami di sangue ma i due giovani provano per lei un grande affetto e la accompagnano verso il momento dell’inevitabile distacco, trattandola con grazia e amore, senza pretendere nulla da lei, seguendo il cammino inevitabile e inesorabile deciso dalla malattia. Michka è rassegnata al suo destino, sa che nulla potrà cambiarlo, vive l’ultima parte della sua vita cercando di concentrare le sue ultime energie su quello che ritiene giusto fare per chiudere il cerchio della propria esistenza.
Il libro tratta la malattia senza rabbia e senza trasmettere pena o angoscia, spiegando che solo con l’accettazione della malattia è possibile affrontare le grandi difficoltà a cui va incontro il malato e le persone che gli sono vicine, raccontando l’inevitabile distacco con la serenità di chi ha fatto tutto quello che era giusto fare. Delphine de Vigan offre ai suoi lettori un libro gentile e toccante su un argomento potenzialmente crudele come sono le malattie degenerative.
Bellissimo
Anche tu sei un appassionato di libri?
Si molto. Sono un lettore accanito.
Anche io
Mia mamma ha una casa editrice
Complimenti, anche se non deve essere facile con i numeri di libri venduti sempre in calo.
Già…
Io le recensioni le faccio più corte
Io non riesco ad essere troppo sintetico, ho bisogno di almeno 350 / 400 parole per dare un senso compiuto alla recensione.
Ah… Io scrivo pochissime parole
Io non scrivo tanto perchè sennò chi si compra il libro se gliela racconto tutta la storia
E’ una buona soluzione. Io cerco di non dire troppo della trama ma di esprimere un giudizio completo.
Anche questa è una buona soluzione alla fine
Ma tu quante recensioni hai fatto già?
Ne ho fatte 235 da aprile 2018 ad oggi.
o mamma… Io solo 33
Però tu le fai da più tempo quindi…
l’importante è la continuità.
Io ne faccio almeno 2 al giorno
Però alcuni giorni non posso
io 33
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