Rien ne va plus

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Titolo: Rien ne va plus

Autore: Antonio Manzini

Editore: Sellerio

L’ultimo libro di Antonio Manzini “Rien ne va plus” è il seguito di “Fate il vostro gioco”. Il Vice questore Rocco Schiavone è convinto che la conclusione dell’indagine sull’omicidio del ragionier Fevre non ha individuato tutti i responsabili. Ma non c’è solo questo a rendere Rocco nervoso. Il vice ispettore Caterina Rispoli lascia Aosta dopo che Rocco ha scoperto che era stata messa al suo fianco per controllarlo. C’è qualcuno dei servizi segreti che sospetta di lui. Enzo Baiocchi, l’assassino della sua amica Adele, uccisa proprio a casa sua, ha raccontato al giudice Baldi che il cadavere di suo fratello, a sua volta responsabile della morte della moglie di Rocco, è sepolto nelle fondazioni di un villino alla periferia di Roma. La cosa preoccupa non poco Rocco Schiavone che sa che il ritrovamento del cadavere porterà immediatamente alla scoperta del responsabile della sua morte e quindi la sua vita potrebbe essere sconvolta. Schiavone è impaurito e preoccupato dalla piega che stanno prendendo gli eventi e per una volta è indeciso su quello che deve fare, restare o sparire per sempre.

Un furgone portavalori con una ingente quantità di contanti, gli incassi del casinò di Saint Vincent, scompare nel nulla, volatilizzato. Uno degli autisti viene ritrovato in un bosco e le indagini partono dalle sue dichiarazioni. Rocco Schiavone sente che il furto del furgone è collegato con l’omicidio di Fevre anche se non ne ha le prove e comincia ad indagare con il suo solito stile dirompente. Ma viene fermato dai suoi superiori, c’è una indagine in corso su una grande truffa che riguarda il Casinò e la Regione e Rocco viene invitato caldamente a non interferire, lasciando il Casinò fuori dalle sue indagini. Rocco suo malgrado deve obbedire e prosegue le indagini con inusuale riservatezza, delegando molte delle azioni ai suoi sottoposti, dato che lui è costretto a seguire di nascosto ma personalmente quello che sta accadendo a Roma, nel villino dove il giudice Baldi ha dato ordine di scavare alla ricerca del cadavere di Baiocchi. Per Rocco è l’occasione per rivedere i suoi amici, per rivedere Roma, per trovarla sempre più imbruttita, sporca, invivibile, trovando insopportabile il peso dei ricordi che lo legano alla città. La trama procede, gli eventi si susseguono con buon ritmo. Il libro si legge tutto di un fiato. Al suo termine non rimane che aspettare il prossimo capitolo della serie.

Questo libro segna una piccola evoluzione del personaggio del vicequestore Rocco Schiavone, che rimane preda dei suoi ricordi e rimorsi ma mostra un lato umano più evidente, che si manifesta nei rapporti con il suo improbabile amico Gabriele, che ormai vive a casa sua con la madre Cecilia e il cane Lupa che acquista sempre maggior spazio nel racconto, diventando ormai uno dei personaggi irrinunciabili. Manzini è bravo a non dimenticare nessuno dei protagonisti dei libri precedenti, a tutti viene data una piccola parte nei nuovi volumi. Passano gli anni e il fascino di Rocco rimane intatto, le donne continuano a cercarlo, nonostante il suo modo di essere sfuggente, disordinato, a volte brutale, ma sempre sincero e mai ipocrita. Rien ne va plus è un giallo con una trama più articolata rispetto ai libri precedenti, dove c’è spazio per altri protagonisti, per altre storie parallele che non vedono Rocco come protagonista. I libri di Antonio Manzini sul vicequestore Rocco Schiavone sono ormai diventati degli appuntamenti classici per gli appassionati del genere. Leggerli vuol dire respirare un’aria familiare, ci si sente a proprio agio nei freddi inverni aostani, si sta comodi nel loden di Rocco, si cammina bene con le solite Clark’s, anche se inadatte alla neve. Una lettura confortevole, qualche ora di puro rilassamento.

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