Acqua di fiume

Titolo: Acqua di fiume

Autore: Stefano Vicario

Editore: La nave di Teseo

Dopo Il Re degli stracci, un nuovo romanzo con protagonista Andrea Massimi, l’avvocato clochard per scelta, che non riesce a tornare alla vita normale, dopo aver perso la moglie e la figlia. Ogni tanto torna in azione, a modo suo, per aiutare qualche suo conoscente appartenente alla cerchia di amicizie della sua nuova vita. Acqua di fiume è un giallo ambientato a Roma, nelle zone lungo il Tevere, in periferia, dove regna il degrado e l’abbandono. Niente a che vedere con i quartieri della capitale più eleganti e famosi. Queste zone, nonostante la scarsa attrattiva, sono adatte a raccontare una storia che ruota attorno al rapimento di un bambino, proveniente da una famiglia di zingari, con un grande talento per suonare il violino. Andrea Massimi dovrà indagare sulla scomparsa del bambino, con l’aiuto di Aldo e Lillo, i due disperati con cui vive in un vagone ferroviario abbandonato nei pressi della Stazione Termini. La storia del rapimento e le vicende dello zingarello, si intrecciano con la vita privata di Andrea, con il suo passato e il sorprendente legame d’amore con un magistrato, Anna Ungaro, che ormai non sopporta più non poter avere una storia alla luce del sole con l’uomo che ama e che insiste per farlo tornare alla vita normale. Ma Andrea non vuole per nessuna ragione tornare ad essere quello che era prima.

Acqua di fiume è un libro che racconta una storia con una trama ben costruita, con personaggi definiti e di grande attrattiva, con una scrittura priva di fronzoli, ma non per questo poco rappresentativa dei sentimenti dei protagonisti e delle loro emozioni. Un libro di difficile catalogazione in un unico genere. Potrebbe essere un giallo, ma è anche una storia d’amore, ma tratta anche temi sociali non di poco conto. Un viaggio tra le zone meno conosciute di Roma, in compagnia di personaggi anomali e pieni di umanità. Una storia originale e controcorrente.

Un animale selvaggio

Titolo: Un animale selvaggio

Autore: Joel Dicker

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Milena Zemira Ciccimarra

Arpad e Sophie sono una coppia baciata dalla fortuna, belli, ricchi, vivono in una villa da sogno, hanno due figli adorabili, anche loro belli e intelligenti. Greg e la moglie sono loro vicini di casa, pochi soldi, due figli senza talenti, poco interessati a tutto. I due sono amici di Arpad e Sophie, soprattutto Greg prova molta invidia per Arpad, per la ricchezza ma soprattutto per la moglie, la bellissima Sophie di cui è segretamente innamorato e che col tempo è diventata una vera e propria ossessione. La vicenda è ambientata principalmente a Ginevra, ma anche Sanremo e Saint-Tropez, che sono le frequentazioni esclusive e da ricchi di Arpad e Sophie. Le due coppie sono unite da una amicizia apparentemente sincera e disinteressata, ma niente è come sembra. La trama è costruita attorno ad una serie di inganni che quasi ad ogni pagina rendono la realtà diversa, senza offrire al lettore certezze, ma ponendolo di fronte ad una serie infinita di inganni e di illusioni. Un libro che è difficile da catalogare in un solo genere, dato che è un giallo, un thriller, una storia d’amore che entra nelle dinamiche del funzionamento delle coppie, del timore di perdere la ricchezza acquisita, lo sconforto di chi non riesce a raggiungere il benessere sognato. Quello che sorprende maggiormente del libro sono i capovolgimenti della realtà, i fatti del passato che ci mostrano i personaggi in modo totalmente diverso rispetto a quello che sono stati fino a quel momento, la realtà che cambia completamente a seconda di come viene raccontata. Il lettore è totalmente in balia della fantasia dell’autore che porta a spasso il lettore a suo piacimento. I personaggi di questo romanzo non sono indimenticabili, come pure i dialoghi, ma è un grande piacere lasciarsi trasportare da Dicker che ancora una volta sorprende e diverte in modo originale e inconsueto.

Mezzanotte

Titolo: Mezzanotte

Autore: Rosanna Rubino

Editore: Castelvecchi

Rosanna Rubino, architetto prestato al marketing internazionale, scrittrice per passione. Una mente creativa, scrittura facile e duttile, fantasia esplosiva, grande viaggiatrice.

Il titolo non ha nulla a che vedere con la notte. E’ il cognome del protagonista, Mauro Mezzanotte, quarant’anni, pilota di aerei da quando era ventenne, un uomo affascinante, di buona cultura, passa la sua vita alla guida di aerei di linea oppure nelle stanze di albergo tra un volo e l’altro, spesso in compagnia di donne che come lui sono alla ricerca di qualche ora di svago. Abita a Milano e lavora per la compagnia aerea Argento, di cui è presidente il suo amico Mauro Argento.

Mezzanotte ci descrive la vita impegnativa del pilota di linea, tra ore di sonno mancate e lo stress di vivere sempre fuori casa, costretto ad essere perfetto quando è alla guida del suo aereo, seguendo norme e procedure, lasciando a terra tristezze e dispiaceri, per fare un lavoro in cui non sono ammessi errori. Mauro ha una specie di compagna, Alex, una donna sensibile, tormentata dai cambiamenti climatici ed ambientali, preoccupata per il futuro a cui stiamo condannando il nostro pianeta. Lavora per una società finanziaria, sempre alla ricerca di qualche società green da finanziare, una donna votata all’ambientalismo.

Un giorno Mezzanotte si trova di fronte ad un imprevisto, una avaria grave del suo aereo lo costringe ad un atterraggio di fortuna, esegue una manovra eccezionale per bravura e coraggio, ma anche molto rischiosa e senza margini di errori. Riesce a portare in salvo l’aereo con tutti i passeggeri, diventa un eroe per tutti, ma c’è chi vuole vederci chiaro. E qui inizia una nuova storia. Torna un passato doloroso, difficile da dimenticare. Un romanzo che ci racconta, con le storie dei protagonisti, le difficoltà del vivere, come certi episodi influenzano le nostre menti per anni, senza possibilità di dimenticare, lasciandoci prigionieri dei propri tormenti per sempre. Un libro intenso, che diverte e fa pensare, con un finale imprevedibile.

Tutto brucia

Titolo: Tutto brucia

Autore: Juan Gomez Jurado

Editore: Fazi

Tutto brucia è la storia di una vendetta organizzata da tre donne sull’orlo del baratro che uniscono le loro forze e capacità per sconfiggere il destino avverso, per fare in modo che a vincere non siano sempre i più forti. Aura Reyes era stata una dirigente del settore finanziario, nessun problema economico, una bella famiglia ed una casa accogliente. Ma il marito fu ucciso e lei fu ferita in una aggressione. L’azienda per cui lavorava la accusa di frode, viene incastrata e denunciata, tutto sembra essere contro di lei ed arriva la condanna, quindi la prigione, dove conosce Pari Paz Celeiro, una tipa dura, ex legionaria, abile nella lotta e pratica di armi. Vive nella sua automobile, beve troppo ed è sempre senza soldi, non ha paura di niente e di nessuno. Il trio è completato da Sere Quijano, una hacker indispensabile per attuare il piano di rivincita. Tre donne disperate e pronte a tutto pur di riprendersi quello che ritengono sia loro. Le probabilità di vincere sono poche ma le tre ci provano comunque, combattendo contro chi le vuole far fuori. Non hanno paura di perdere perché non hanno più nulla. I loro nemici, pur potentissimi, hanno invece molto da perdere.

La scrittura del romanzo è molto diretta, la storia è un susseguirsi di eventi, azioni rocambolesche, imprevisti e di colpi di scena. Sembra che tutto possa precipitare da un momento all’altro, ma il coraggio e la voglia di rivincita sono più forti del destino avverso e dei potentissimi nemici di tre donne senza paura.

I cani della pioggia

Titolo: I cani della pioggia

Autori: Tullio Avoledo

Editore: Marsilio

Bastano poche righe per essere trasportati nel cuore del conflitto tra Ucraina e Russia, con Marco Ferrari, ex poliziotto e scrittore di successo residente a Friburgo, accompagnato da Sergio Stokar, anche lui ex poliziotto. I due partono alla ricerca di Magda, la compagna di Marco, fotografa, in Ucraina per un reportage di guerra e rapita da una misteriosa banda di criminali. Marco e Sergio sono quanto di più diverso si possa immaginare, ma tra i due, superate le iniziali difficoltà, scocca una intesa forte, fatta di determinazione e coraggio, per salvare Magda e se stessi, in una impresa folle e disperata. I due devono affrontare soldati russi ed ucraini, mercenari di varie nazionalità, organizzazioni non governative impegnate in soccorsi ma anche in traffici illeciti, tra bombardamenti aerei, droni dall’efficacia micidiale, combattimenti di artiglieria, sporadici contatti con le popolazioni locali, che continuano a vivere nei loro paesi ormai distrutti e ridotti a poche rovine. Una avventura in terre senza legge, dove solo la violenza regola l’andamento delle cose. Tullio Avoledo racconta la storia a modo suo, tra cronaca e fantascienza, realtà ed invenzione, fornendo le sue impressioni su quello che racconta, in modo netto, diretto, senza giri di parole, senza ambiguità. Il titolo è un riferimento alla canzone di Tom Waits del 1985, un inno alla vita indipendente e libera, così come il libro si schiera a favore di chi decide di non arrendersi.

Copertina evocativa dei colori della bandiera Ucraina, con sullo sfondo immagini di guerra e distruzione. La musica ha un ruolo importante in questo libro, così come sono molti i riferimenti ad importanti opere letterarie da parte dei protagonisti, che offrono una breccia di civiltà nel contesto disumano in cui si svolgono i fatti raccontati.

La strada di casa

Titolo: La strada di casa

Autore: Vincenzo Elviretti

Editore: Catartica

Un gruppetto di amici, una festa di compleanno disastrosa che finisce in tragedia. Siamo negli anni Novanta, un motorino truccato era quanto bastava ad un ragazzo per essere in cima al mondo, le amicizie tra adolescenti sembravano dovessero durare per sempre. Arriva la maturità, l’età adulta, ognuno prende la sua strada. Iniziano le difficoltà, il futuro sognato che sembrava una autostrada diventa una strada stretta e ripida. L’imprevedibilità della vita rende tutto più difficile e manda all’aria programmi e progetti, anche se appena abbozzati. Al centro della storia la vita di provincia, dove i vincoli familiari sono più forti e possono diventare delle catene da cui è difficile liberarsi. Partire o restare, il dilemma di tanti giovani che si trovano a lottare tra la voglia di scoprire qualcosa di nuovo in un Paese lontano, oppure continuare la vita a casa propria, senza andare allo sbaraglio in giro per il mondo.

La ricerca della propria identità, il coraggio di prendere le scelte che cambieranno la propria vita, contrapposto alla paura del futuro, tipico del momento storico incerto e difficile. Sullo sfondo le tensioni sociali, le nuove tecnologie che incombono. Vincenzo Elviretti ha scritto un libro sui giovani, protagonisti del romanzo, che è adatto anche per gli adulti, che vogliono capire meglio le difficoltà dei giovani di oggi, così diversi da come erano stati loro.

Un romanzo ambientato tra la metà degli anni Novanta e la prima decade del duemila, una fotografia della nostra società, quando si stava già delineando quel futuro privo di certezze che ormai è considerato come una condizione normale. La scrittura di Vincenzo è chiara, senza giri di parole, va dritta al punto, con piacevole schiettezza. C’è una certa critica verso la società moderna, un certo pessimismo sul futuro immediato, ma i tempi non sono certo favorevoli.

Il collezionista

Titolo: Il collezionista

Autore: Daniel Silva

Editore: HarperCollins

Traduzione: Seba Pezzani

Il collezionista è il ventitreesimo romanzo scritto da Daniel Silva con Gabriel Allon protagonista. L’ex capo del Mossad israeliano è ormai in pensione, vive a Venezia con moglie e figli. Il suo amico generale Cesare Ferrari, capo del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale italiano lo coinvolge in una nuova missione. Allon è il migliore e Ferrari non lo dimentica. Un ricco imprenditore sudafricano è stato ucciso nella sua villa di Amalfi, dove è stato trovato un vero e proprio museo con quadri di grandissimo valore, tra cui troneggia una cornice vuota, le cui dimensioni lasciano intendere che abbia ospitato una delle opere d’arte più importanti del mondo trafugata durante un famoso colpo al Museo di Boston. Ferrari chiede ad Allon di aiutarlo a ritrovare il quadro, senza sapere che il furto è collegato ad un complotto internazionale che rischia di destabilizzare il mondo intero.

Come di consueto, Daniel Silva è riuscito a costruire una trama appassionante, complessa, che mette insieme il mondo dell’arte, con i suoi trafficanti e clienti dalle grandi possibilità economiche, spesso guadagnate con attività illecite, con il mondo dei grandi complotti, in cui le intelligence dei principali paesi del mondo, tramano una contro l’altra per favorire i propri governi e danneggiare i nemici. Allon con la sua esperienza, il suo cinismo e la grande determinazione, riesce a dipanare una complessa matassa in cui agenti segreti, ladri, hacker e trafficanti si fronteggiano senza esclusione di colpi, in giro per il mondo, in un susseguirsi di colpi di scena senza fine. Daniel Silva scrive in modo chiaro, lineare, attento ai dettagli, raccontandoci la realtà dei nostri giorni sotto forma di fiction, dosando con maestria fatti veri ed inventati. Questa volta è la guerra tra Russia e Ucraina ad essere al centro della storia, raccontata dl punto di vista delle spie e delle agenzie di spionaggio più potenti del mondo.

Morte nel chiostro

Titolo: Morte nel chiostro

Autore: Marcello Simoni

Editore: La nave di Teseo

Nel 1187, nella cattedrale di Ferrara, si stava celebrando il funerale di papa Urbano III, costretto a vivere lontano da Roma a causa di Federico Barbarossa. Proprio in quei giorni, sempre a Ferrara, nel monastero di San Lazzaro, fu scoperta una monaca impiccata. Sembrava un suicidio, ma alcune consorelle erano di tutt’altro avviso. Per loro l’impiccata era stata uccisa da qualcuno estraneo al monastero. Una indagine che dura un solo giorno, una ambientazione misteriosa come può essere un monastero di clausura, un luogo di preghiera e rispetto che si dimostra essere teatro di bugie, inganni e rivalità delle sorelle del Convento.

Un giallo medioevale con personaggi affascinanti, una ricostruzione storica minuziosa dell’ambiente, dei fatti e delle persone, una trama appassionante. La vita del monastero, scandita dai ritmi dell’ordine, viene sconvolta dalla scoperta del presunto omicidio. Le donne sono le grandi protagoniste della storia, una su tutte la Badessa, che oltre ad avere il dono della fede, è una donna di grande cultura, una scienziata di grande autorevolezza, in una epoca che non consentiva alle donne di mostrare cultura e intelligenza. Dietro ogni sorella si nasconde una donna con una storia di povertà o violenza, che ha avuto come unica possibilità di sopravvivenza l’entrata nel convento di clausura. Donne senza grandi vocazioni poco disposte ad accettare le dure regole dell’ordine monastico, che infatti venivano regolarmente trasgredite. Un romanzo che apre una luce intensa su un periodo storico poco conosciuto ma di grande interesse, con sullo sfondo le crociate in pieno svolgimento, con le eresie che stavano tormentando la chiesa di tutto il vecchio continente e la paura del maligno sempre presente.

Marcello Simoni si conferma ottimo scrittore e divulgatore, con questo “Morte nel chiostro”, un giallo intrigante e di grande attualità

I lunghi giorni della Arctic Sea

Titolo: I lunghi giorni della Arctic Sea

Autore: Michael Sfaradi

Edizioni Amazon

Un fatto vero, accaduto tra luglio e agosto del 2009, che ha dato origine ad un romanzo che fornisce una versione dei fatti frutto della fantasia e delle conoscenze di Michael Sfaradi, autore di questo “I lunghi giorni della Arctic Sea”. La prima edizione del romanzo risale al 2015, questa del 2023 è una versione aggiornata, per eliminare refusi e fare alcuni aggiornamenti.

Michael Sfaradi è un giornalista e scrittore israeliano, ben informato sulle attività del Mossad, l’Istituto per le Informazioni e gli Incarichi Particolari, ossia l’agenzia di Intelligence all’estero dello stato di Israele. La storia narra il dirottamento di una nave, la Arctic Sea, ufficialmente carica di legname destinato all’Algeria, sparita nel mare del Nord e riapparsa molto lontano rispetto a dove tutti si aspettavano che fosse. Il sospetto che la nave trasportasse missili di origine russa destinati all’Iran era molto forte, ma il traffico illecito non fu mai ufficialmente provato. Erano in molti a sospettare che la sparizione della nave fu una azione del Mossad per impedire che gli iraniani ricevessero le micidiali armi nascoste nella stiva della nave. L’azione operativa degli agenti del Mossad viene descritta con tutti i risvolti operativi ed umani, sia degli agenti che delle persone comuni coinvolte nella vicenda. L’organizzazione capillare del Mossad nel Paesi Baltici, scopre che qualcosa di strano sta accadendo attorno ai preparativi per la partenza dalla Finlandia Arctric Sea. Grazie ad un agente sul campo, sveglio, determinato e pronto a tutto per la difesa del suo Paese, la Arctic Sea viene dirottata dagli agenti israeliani, beffando i servizi segreti nemici, anticipandoli e togliendo loro la possibilità di reagire per tempo. Una lettura intensa e coinvolgente anche per i non appassionati di spionaggio che hanno la curiosità di conoscere cosa si potrebbe  nascondere dietro gli eventi raccontati dall’informazione ufficiale.

Cloruro di sodio

Titolo: Cloruro di sodio

Autore: Jussi Adler-Olsen

Editore: Marsilio

La squadra Q della polizia danese, con il suo capo Carl Mørck, è coinvolta in una indagine che riguarda fatti accaduti molti anni prima. Maja Petersen si suicida nel giorno del suo sessantesimo compleanno. La donna era nota alle forze dell’ordine perché molti anni prima aveva perso il figlio di tre anni nell’ esplosione in una officina, le cui cause erano rimaste poco chiare. Maja non aveva mai superato la perdita del figlio e la sua vita era fatta di solitudine, dolore e depressione. La squadra Q viene incaricata di riaprire le indagini su quella esplosione e di indagare su un particolare anomalo e apparentemente di poca importanza come il ritrovamento sul luogo dell’esplosione di una piccola quantità di sale da cucina, ossia il cloruro di sodio richiamato dal titolo del libro. Le piccole quantità di sale saranno ritrovare anche in altri casi di suicidio e questa inusuale ricorrenza non potrà essere ignorata. Sarà proprio il sale a dare un senso ai possibili collegamenti tra le varie morti e consentire la soluzione del caso. Le indagini saranno piene di eventi appassionanti, con una tensione crescente fino alla conclusione inaspettata ed imprevedibile.  

Un tipico giallo scandinavo, questa volta ambientato in Danimarca, che ancora una volta contraddice gli stereotipi che considerano le società nordiche come esempio di equità e civiltà.

Il libro descrive una società piena di squilibri, con molte persone che vivono una vita poco felice, piena di difficoltà, tipica di coloro che sono fuori dal sistema sociale attuale, che premia pochi in modo eccessivo e costringe molti a vite al limite della sopravvivenza. Le difficoltà economiche sono sensibili anche per i poliziotti, che lamentano di non guadagnare abbastanza rispetto alle limitazioni ed all’impegno necessario per lo svolgimento del proprio lavoro. Anche gli stranieri non se la passano bene, per le difficoltà di inserimento e gli eccessivi controlli.

L’altro nome

Titolo: L’altro nome

Autore: Jon Fosse

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Margherita Podestà Heir

“L’altro nome” è il primo libro della raccolta Settologia, del premio Nobel Jon Fosse.

Il protagonista è il pittore Asle, un artista che vive grazie ai pochi guadagni che realizza con la vendita dei suoi quadri in città, grazie ad un suo amico gallerista. Asle ha avuto un passato di dipendenza dall’alcol da cui è riuscito a liberarsi grazie alla fede in Dio. Il romanzo è dedicato ai pensieri di Asle sul dolore dell’esistenza, sulla solitudine, sugli errori commessi, sul rapporto con la fede e con la preghiera, sulla relazione tra arte e religione, sulla capacità dell’arte di mostrare quello che non si riesce a descrivere con le parole, oltre a molto altro che riguarda il suo privato e delle persone che hanno con lui condiviso l’esperienza di vita. Difficile riassumere tutti i pensieri della mente di Asle, raccontati da Jon Fosse con la sua tecnica narrativa caratteristica del flusso continuo di parole, pensieri e riflessioni che vengono scritte così come si formano nella mente del protagonista, come se ci fosse un registratore cerebrale in grado di riportare i pensieri su carta, così come sono generati. La mancanza di punti diventa una necessità, per non interrompere l’eruzione dei pensieri, tutto è scritto come viene generato da una mente che sta pensando, senza modifiche e correzioni.

Una lettura impegnativa che necessita di grande concentrazione per non perdere il filo dei pensieri di Asle, che passano istantaneamente dai commenti su quello che sta facendo ai ricordi di gioventù, dalle riflessioni sulla vita a pensieri su Dio e sulla fede. Dai racconti di Asle si percepisce una vita fatta di pochi soldi, nessun lusso, esistenze spartane, con rapporti umani ridotti al minimo, freddi, come il clima della Norvegia. 

A fronte di queste limitazioni umane e sociali, resta sorprendente la quantità e la qualità dei pensieri che Asle riesce ad esprimere, sia pure a modo suo. Una lettura sorprendente.

Il ciarlatano

Titolo: Il ciarlatano

Autore: Isaac Bashevis Singer

Editore: Adelphi

Traduzione: Elena Loewenthal

Protagonista del romanzo è Hertz Minsker, un ebreo polacco fuggito da Varsavia alla persecuzione nazista, arrivato a New York con la speranza di farsi una nuova vita. Hertz è un uomo affascinante, buone conoscenze di religione e filosofia, inganna gli altri e soprattutto sé stesso raccontando di essere impegnato nella scrittura di un libro, giunto ormai quasi alla conclusione che non arriverà mai. Nonostante gli anni passati in America, Hertz non è riuscito ad imparare la lingua in modo sufficiente e non si sente del tutto integrato nella società americana. Tenta la strada del commercio, ma si scopre del tutto inadatto per tale mestiere. La sua specialità è pensare, senza però mai passare all’azione, ricercare donne da amare, da tradire, da illudere, intortandole con bugie di ogni tipo. Il suo fascino gli consente di trovare molte donne, ma anche qualche generoso mecenate che, colpito dai suoi ragionamenti e dalle sue idee, gli consente di sbarcare il lunario con qualche aiuto economico. Quindi “ciarlatano” è una definizione che si adatta alla perfezione a Hertz.

Una specie di commedia in cui vengono offerte al lettore riflessioni e spunti di grande profondità, che trasformano il racconto della vita di Minsker, con le sue sconclusionate e disordinate avventure sentimentali e personali, in una dissertazione sul senso dell’esistenza e sul destino che Dio ha pensato per l’umanità. Le donne sono sedotte dal Ciarlatano, lui è ossessionato da Dio, a cui rivolge continuamente i suoi pensieri, per capire meglio le sue vicende personali ma anche quello che sta accadendo in Europa, tra nazismo e le persecuzioni degli ebrei. Un libro che parla dell’eterno confronto tra bene e male, delle contraddizioni della natura umana, delle tante domande che l’uomo si pone senza trovare risposte. Scrittura leggera, scorrevole, un leggero umorismo che contrasta il senso di tragica sconfitta che aleggia sul Ciarlatano.

La signora delle spie

Titolo: La signora delle spie

Autore: Tess Gerritsen

Editore: Longanesi

Traduzione: Adria Tissoni

Maggie è una tranquilla pensionata che ha scelto il Maine per vivere in una casa di campagna, con tanto di orto e galline, con vicini con cui stringere buone relazioni e vivere in sintonia.

La bellezza del posto e delle abitazioni attira in genere cittadini benestanti che non vogliono più vivere nelle caotiche ed affollate città degli Stati Uniti.

Il passato però è difficile da cancellare e la pacifica routine di Maggie viene interrotta dalla scoperta di un cadavere sul suo vialetto di casa. È una chiara minaccia rivolta proprio a lei. Maggie è stata una delle agenti della Cia più attive ed efficaci. Se qualcuno si è scomodato al punto di lasciarle un cadavere proprio a casa sua, vuol dire che è ora di chiudere vecchie questioni rimaste aperte. Immediato è il collegamento con l’operazione definita “Cyrano”, roba vecchia di sedici anni ma evidentemente per qualcuno è tempo di vendette. Maggie deve dimenticare orto e galline e rivestire di nuovo i panni di Maggie Bird, la spia della CIA.

Maggie non è l’unica spia in pensione che si trova nel Maine, ci sono alcuni suoi amici e colleghi, ora pensionati come lei, all’apparenza tranquilli, ma ancora arzilli e pronti ad entrare in azione, con efficacia sorprendente. Maggie lascia il Maine a comincia una corsa forsennata da Bangkok a Istanbul, da Malta a Como alla ricerca di chi la vuole morta, domanda a cui non è semplice trovare la risposta.  Maggie con i suoi amici, tutti ben dotati di armi da fuoco che ancora maneggiano con estrema precisione, grazie agli anni di addestramento della CIA, l’agenzia di Intelligence più grande del mondo, daranno una grande prova di squadra e di capacità operativa. Altro che pensionati.

Il giallo si trasforma in una spy story piacevole ed intrigante, piena di azione, ambienti diversi, personaggi originali, il tutto raccontato con uno stile brillante, dettagliato quanto basta ed una lieve ironia che rende la lettura ancora più piacevole.

L’età fragile

Titolo: L’età fragile

Autore: Donatella Di Pietrantonio

Editore: Einaudi

Amanda parte da Milano per tornare in Abruzzo, per colpa della pandemia, all’epoca del primo lockdown. Torna a casa della madre, Lucia, con cui ha da sempre un rapporto complicato. Il marito di Lucia è lontano, lavora a Torino, le loro vite si sono separate da tempo. Lucia lavora, ha uno studio di fisioterapia, non sempre ha il tempo necessario per le varie vicende familiari. Le vite di Amanda e Lucia si svolgono con molte difficoltà, Amanda parla poco, non racconta nulla della sua esperienza milanese di studentessa universitaria, segnata da un episodio violento che ha lasciato un segno profondo nell’animo della ragazza, che da allora conduce una vita apatica e senza particolari interessi. Come studentessa ha fallito, il suo futuro è incerto. Ma c’è anche una storia di tanti anni fa, quando una amica di Lucia e due ragazze forestiere furono vittime di un violento crimine. Le due ragazze furono uccise mentre l’amica di Lucia si salvò per miracolo.

Un racconto amaro e profondo, di incomprensioni generazionali, di violenza contro le donne, di ferite indelebili. Una rappresentazione della vita rurale, dei paesi dove le vite semplici dei contadini e degli allevatori di bestiame non offrono un futuro che possa essere gradito ai giovani, che desiderano poter cogliere le occasioni che solo le grandi città possono offrire.

La vita in paese presenta varie difficoltà non facili da superare, tradizioni locali e familiari, retaggi del passato che impediscono di cambiare le cose, anche solo per fare qualcosa di buono, per creare qualche posto di lavoro, per favorire lo sviluppo economico. Tutto deve restare come era, nulla deve cambiare. Donatella di Pietrantonio scrive in modo scarno, non c’è una parola di troppo, ma riesce a dire tutto quello che serve, esprimendo i pensieri dei protagonisti con partecipazione ed emozionando il lettore che partecipa alle vicende come se fosse sempre vissuto con i protagonisti.

Il figliol prodigo

Titolo: Il figliol prodigo

Autore: Perissinotto & d’Ettorre

Editore: Mondadori

La produzione italiana di Legal Thriller vede diversi avvocati penalisti che si cimentano nella produzione di romanzi di genere, con buoni risultati. Nel caso de Il figliol prodigo, se ad un penalista con trent’anni di esperienza, d’Ettorre, si affianca un professore di Storytelling dell’Università di Torino, Perissinotto, il risultato non può che essere brillante. Il romanzo vede come protagonista l’avvocato Giacomo Meroni, affiancato dalla sua squadra di collaboratori. Tutto comincia quando Meroni accetta la difesa del giovane Marco Sarriano, su richiesta di un suo amico, Mimmo Ruotolo, avvocato napoletano, amico della madre del ragazzo.

Marco era scomparso da oltre due anni, facendo perdere completamente le tracce, ora era ricomparso a Torino, per essere arrestato con l’accusa di aver ucciso un imprenditore torinese, Attilio Bona.

Il Pubblico Ministero accusa Marco di omicidio premeditato, ma ci sono troppe falle nella formulazione dell’accusa, ed anche se l’accusato si è dichiarato colpevole, il lavoro di Meroni sarà quello di trovare tutte le prove per cambiare il tipo di imputazione. Un grande problema per la difesa è costituito dal fatto che Marco, da quando è ricomparso, non parla, per un probabile disturbo post-traumatico da stress. Le indagini dell’omicidio scorrono parallele alle vicende personali dell’avvocato Meroni. L’11 settembre 2001, una vettura con targa dei Carabinieri, travolse la moglie, costretta a vivere sulla sedia a rotelle. L’auto non si fermò e da quel giorno Giacomo è alla ricerca del colpevole, che prima o poi dovrà rendere conto del suo crimine alla giustizia.

Tra studi di avvocati, il carcere delle Vallette e il palazzo di giustizia, oltre a qualche elegante ristorante, si svolge la trama del libro, ben costruita e piacevole. Molti gli aspetti tecnici legati al funzionamento della difesa e dell’accusa nel sistema della giustizia italiano arricchiscono la trama senza appesantirla.

Mattino e sera

Titolo: Mattino e sera

Autore: Jon Fosse

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Margherita Podestà Heir

In genere diffido dei premi, anche dei più prestigiosi. Acquisto i libri seguendo i miei personali criteri, tra cui non rientra la vittoria di un premio anche se di assoluto prestigio. Non avevo mai letto nulla di Jon Fosse. Dopo l’assegnazione del Nobel, ho letto alcune recensioni dei suoi libri che mi hanno incuriosito, perché parlavano di uno stile unico e particolare. Mattino e sera è stato il primo libro che ho letto di Jon Fosse e queste sono le riflessioni scaturite dalla lettura.

Fosse non usa i punti, narra in modo continuo, senza interruzioni, senza pause, un fiume che scorre senza alcuna possibilità di essere interrotto. Altra caratteristica sono le ripetizioni, spesso la frase successiva inizia come è terminata quella precedente, tanti frammenti che trovano nelle ripetizioni la propria collocazione.

Nasce un bambino di nome Johannes, muore un pescatore di nome Johannes. In mezzo il racconto della vita di un pescatore, descritta attraverso i pensieri, le sensazioni, le emozioni di un bambino e di vecchio, il tutto in ordine sparso, senza rispettare la cronologia, anzi tutto è messo in fila in modo apparentemente casuale. Questo modo di raccontare è difficile da usare, dato che necessita da parte dell’autore di un grande controllo del detto e del percepito e perché impone al lettore uno sforzo notevole per decifrarlo e per comprenderlo. La lettura di ogni frase deve essere fatta con estrema attenzione, non solo per apprezzare le sfumature di stile ma anche per dare la giusta collocazione temporale delle cose dette.

Una lettura impegnativa, uno stile di scrittura originale e potente, sentimenti e riflessioni sulla vita, sul suo significato e sui rapporti con le persone e con la famiglia di grande suggestione.

Sarà difficile trovare una unanimità di giudizio tra i lettori, alcuni lo ameranno altri si chiederanno cosa passa per la testa agli accademici svedesi che attribuiscono il premio Nobel.

M Sul bordo dell’abisso

Titolo: M Sul bordo dell’abisso

Autore: Bernard Minier

Editore: Baldini + Castoldi

Traduzione: Gabriella Patriarca

Un thriller ambientato ad Hong Kong che parla di Intelligenza Artificiale. Un libro uscito nel 2019 che ora più di allora è di grande attualità, dato che proprio in questo periodo si fa un gran parlare di IA e delle sue applicazioni, la cui utilità non è ancora così evidente per segnare un progresso dell’umanità condiviso da tutta la popolazione della Terra piuttosto che solo da coloro che ne spartiscono i profitti.

Hong Kong è una città dove regna il caos, da sempre luogo di traffici leciti ma soprattutto illeciti, gestiti da poche famiglie potentissime in grado di controllare tutto. I suoi grattaceli ospitano migliaia di imprese tecnologiche impegnate nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia. Moira Chevalier è una giovane e brillante francese che si è trasferita ad Hong Kong per lavorare nella Ming Incorporated, un colosso dell’high tech impegnato nello sviluppo di una applicazione chiamata DEUS, che dovrebbe diventare l’assistente virtuale più simile all’uomo mai costruito, destinata ad essere venduta a miliardi di persone. Moira si ritrova proiettata in un mondo dorato, ipertecnologico, che la assorbe totalmente, le resta solo il tempo per dormire, molto meno di quello che dovrebbe. Ma tutte le meraviglie che la circondano nascondono una realtà molto diversa e dopo pochi giorni si accorge che c’è un serial killer che sta scegliendo le sue vittime proprio tra i suoi colleghi.

Un thriller adrenalinico, dove nulla è quello che sembra, l’inganno si nasconde ovunque. La tecnologia nasce dalla mente umana che spesso non ha doti etiche adeguate ai compiti che è chiamata a svolgere e di conseguenza anche le invenzioni non potranno avere il livello etico necessario. La questione etica nelle applicazioni di IA è uno dei grandi temi dei giorni nostri, una questione che non può essere elusa. Ma etica e profitto non vanno d’accordo e purtroppo è quasi sempre il profitto a prevalere.

Belladonna

Titolo: Belladonna

Autore: Daša Drndic

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Lilijana Avirovic

Quattro casi di rinuncia volontaria ad esprimersi e ricordare, sono il breve prologo di “Belladonna” di Daša Drndic. Andreas è un professore universitario di sessantacinque anni costretto alla pensione. Lui è un ex, ex psicologo senza pazienti, ex scrittore senza libri da scrivere, ex professore senza cattedra. Vive da solo in un appartamento in un piccolo paese della Croazia, con i libri, fotografie, lettere, i ricordi di una vita, si deve accontentare della misera pensione. La sua salute peggiora, comincia a frequentare medici ed ospedali. Con il tempo anche lui perde interesse a comunicare e ricordare, sente che tutto è inutile, l’unica prospettiva che gli rimane è la morte. C’è anche un altro malato nel romanzo, che è il secolo in cui Andreas ha vissuto, con la sua storia dolorosa, difficile da dimenticare, anche da capire e giustificare. Non mancano le critiche alle classi intellettuali ed al mondo accademico, troppo impegnate su sé stesse e poco a quello che accade all’esterno.

Molti di questi ricordi sono legati all’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale e la successiva frammentazione della Jugoslavia. C’è anche il racconto della vita scintillante nelle principali città europee, come Venezia, Trieste ed Amsterdam. Non gli resta che la memoria, il ricordo del passato con i suoi orrori. Il decadimento fisico di Andreas si accompagna al degrado sociale e culturale anch’esso inarrestabile, con una situazione politica che non lascia sperare nulla di buono.

Un libro intenso, potente, doloroso ma anche realistico ed evocativo, che racconta le difficoltà di chi vive solo, senza grandi mezzi economici, senza la possibilità di sentirsi utile. Daša Drndic scrive in modo diretto, duro, senza compassione o pietismo per Andreas, solo un realismo che appare quasi brutale. Una storia fatta di tanti frammenti, messi insieme con grande abilità.

I violini di Saint-Jacques

Titolo: I violini di Saint Jacques

Autore: Patrick Leigh Fermor

Editore: Adelphi

Traduzione: Daniele V. Filippi

“I violini di Saint Jacques” è l’unico romanzo della produzione letteraria di Patrick Leigh Fermor, grande viaggiatore ed autore di libri di viaggio. Fu pubblicato per la prima volta nel 1953 e nel 2023 è uscita questa nuova edizione della Adelphi.

Berthe de Rennes, una anziana signora che vive in solitudine sull’isola di Lesbo, racconta del suo soggiorno sull’isola immaginaria di Saint-Jacques des Alizés, nelle Antille Francesi, dove era arrivata per fare la istitutrice in una delle famiglie più importanti dell’isola, i Serindan, di cui era parente. Berthe racconta la vita sull’Isola, i suoi rapporti con la famiglia Serindan, il carattere degli abitanti, le bellezze naturali, tutto con estrema precisione e cura dei dettagli. L’atmosfera è quella che ci si aspetta dai Caraibi, allegria, sensualità e fascino, con giornate che trascorrono calme e prive di problemi. Il racconto ha il suo momento topico nel ballo carnevalesco del martedì grasso, la grande serata di festa che la famiglia Serindan organizza tutti gli anni nella grande villa. I preparativi della festa sono descritti con la consueta cura dei dettagli, elencando tutto, ma proprio tutto, quello che è possibile descrivere, dagli arredi ai cibi, dalle decorazioni agli abiti. Tutti sono impegnati per garantire la riuscita della festa e nulla sembra possa rovinarla. Ma la tragedia incombe e nel finale accade l’irreparabile.

Un romanzo breve ma intenso, che mette insieme esperienze di viaggio, sentimenti, vita familiare, natura, con il destino che incombe su tutti, inesorabile e immutabile. Una scrittura armonica ed elegante, realistica e coinvolgente, che ci fa credere di essere su quell’isola, insieme a Berthe, a Saint-Jacques, ospiti della famiglia Serindan, immersi nello splendore della loro villa, nella natura incontaminata dei caraibi, dai colori e dai profumi unici. Accompagnati dalla musica di quei violini richiamati dal titolo del libro.

L’educazione delle farfalle

Titolo: L’educazione delle farfalle

Autore: Donato Carrisi

Editore: Longanesi

Serena vive e lavora a Milano, è abituata a frequentare i piani alti, quelli riservati a chi ha i soldi e il potere. Lei è uno squalo della finanza, vive di corsa, tra viaggi, riunioni, serate nei locali alla moda, vacanze nelle isole e nei resort più esclusivi. Lavoro e divertimento, nessuna relazione stabile, non ha tempo per l’amore, il sesso fa parte del divertimento. Qualcosa non va secondo i piani e Serena rimane incinta, lo scopre troppo tardi per abortire ed anche il suo piano di dare in nascituro in adozione fallisce. Diventa madre di Aurora, una bimba dai capelli biondi e ricci, impossibili da pettinare. Serena è una madre anaffettiva ma che non fa mancare nulla alla figlia, grazie ad una squadra di tate, autisti, collaboratori, che permettono alla bimba di fare tutto quello che fanno i bambini delle famiglie benestanti e nello stesso tempo lasciare alla mamma tutto il tempo per lavorare e frequentare i posti alla moda. Durante l’inverno dei suoi sei anni, Aurora viene mandata a Vion, località svizzera, per imparare a sciare, in un esclusivo collegio. L’ultima notte del soggiorno sarà indimenticabile per le bambine, i loro genitori e tutto il personale del collegio. Un incendio brucia completamente la struttura, tutti si salvano tranne Aurora, che risulterà l’unica dispersa. Il trauma della perdita della figlia cambia completamente la vita di Serena che diventa dipendente da alcol e droghe, subendo un crollo fisico ed emotivo devastante. L’azienda dove lavora non sa più cosa farne di una come lei e la licenzia. Un giorno Serena riceve un video messaggio che la porta ad immaginare che l’inimmaginabile potrebbe essere la realtà e che tutto quello che le hanno fatto credere sull’incendio di Vion non è vero. Per Serena ha inizio una avventura alla scoperta della verità dell’incendio del collegio, contro tutto e contro tutti, per trovare una cura al suo dolore insopportabile ed alla mancanza di quella bambina mai desiderata e che ha capito di amare solo dopo averla persa.

Donato Carrisi, con il suo stile preciso e diretto, cattura l’attenzione del lettore dalle prime righe fino all’ultima pagina, costruendo una trama misteriosa e interessante, in cui nulla è come sembra. Un viaggio tra sentimenti dei protagonisti, colpi di scena e fatti imprevedibili. A volte le persone sono diverse da quello che dimostrano di essere ma eventi tragici o il tempo e le abitudini possono provocare cambiamenti inaspettati. A volte non c’è modo di scoprirlo. A volte ci pensa Carrisi.  

Il rumore del ghiaccio

Titolo: Il rumore del ghiaccio

Autore: Peter May

Editore: Einaudi

Traduzione: Alfredo Colitto

Siamo nel 2051. La Terra è stata devastata dai cambiamenti climatici. Le zone tropicali sono ormai invivibili per il troppo caldo, mentre le regioni del Nord sono sconvolte da un freddo insopportabile. I ghiacciai sono quasi scomparsi, i terreni sono brulli e inospitali, nulla è come era solo trent’anni prima. La Scozia è diventato uno stato indipendente dall’Inghilterra, l’intera area è sferzata da bufere di neve, venti fortissimi, freddo e oscurità, che rendono l’ambiente ostile e insidioso

Il detective Cameron Brodie deve indagare sulla morte di un reporter, Charles Younger, il cui corpo è stato ritrovato da una meteorologa, Addie, in un tunnel di ghiaccio. Cameron è malato, non gli resta molto da vivere e Addie è sua figlia con cui non si parla da molti anni, Questa indagine è l’occasione inaspettata per riavvicinare la figlia prima che la malattia renda la cosa impossibile.

La trama si dirama in tre diverse direzioni, l’indagine sulla morte di Younger, le vicende private e familiari tra Addie e Brodie, le accuse ai politici ed economisti per le scelte errate che hanno causato i disastri ambientali.

Il futuro raccontato ne “Il rumore del ghiaccio” è pieno di tecnologia, veicoli senza pilota, computer e software potentissimi, ma tutta questa tecnologia avanzatissima non ha contribuito all’evoluzione delle persone, sempre meno capaci di esprimere i sentimenti e di scegliere i rappresentanti politici, lasciando spazi sempre più ampi a corruzione ed incapacità. Il racconto è sostenuto da un ritmo veloce, continui colpi di scena, per una lettura piena di spunti di interesse. Peter May nel 2005 ha scritto il libro “Lockdown” mostrando notevoli capacità di premonizione, dato che ha anticipato di quindici anni il nostro Lockdown dovuto al Covid 19. Spero che la previsione del mondo del 2051 di questo “Il rumore del ghiaccio” sia sbagliata, altrimenti per le future generazioni c’è poco da stare allegri.

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?

Titolo: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?

Autore: Antonio Manzini

Editore: Sellerio

Difficile immaginare Rocco Schiavone lontano da Aosta o da Roma.  Immaginarlo poi in viaggio per il Sud America ancora più difficile. Ma nulla è impossibile quando Rocco è in compagnia dei suoi amici romani. Sono loro gli eroi che partono per il Sud America, le cui avventure sono raccontate in questo romanzo dal titolo lunghissimo, evocativo di vecchi film di successo. Rocco parte per il Sud America con Brizio, alla ricerca di Sebastiano. Furio è già partito da qualche tempo, facendo perdere subito le sue tracce. Il tradimento di Sebastiano e la successiva fuga in Sud America ha provocato una crisi insanabile nel gruppo dei quattro amici, in passato inseparabili e legati da un rapporto che sarebbe dovuto durare per tutta la vita. Rocco è un tipo rude, sbrigativo, dimentica facilmente, per soffrire meno, per non dare spazio alla delusione, è il suo modo di difendersi dai colpi della vita. Ma i suoi amici la pensano diversamente, non riescono a cancellare l’amicizia con Sebastiano e vogliono capire in che tipo di guaio si è cacciato, che sistemazione ha trovato lontano da loro, quali motivi lo hanno allontanato dagli amici di una vita. Sebastiano è una ferita aperta, difficile da curare, un torto subito ingiustamente e da vendicare.

Rocco, Brizio e Furio alla ricerca di Sebastiano, svanito chissà dove in Sud America, per non perdere se stessi.

Un romanzo sull’amicizia, quella che dovrebbe durare tutta la vita, che sembra la cosa più importante che c’è, ma che non lo è per tutti e spesso finisce senza un motivo preciso, solo perché la vita fa la sua parte. Spesso non è il termine dell’amicizia che ferisce, ma è l’evidenza che il tempo è passato e che la gioventù è solo un ricordo. Un libro melanconico ed a tratti divertente, con un finale in cui tre amici onoreranno le promesse giovanili che dovevano rendere eterna la loro amicizia.  

L’età dell’oro

Titolo: L’età dell’oro

Autore: Leo Giorda

Editore: Ponte alle Grazie

Seconda avventura per Adriano Scala, noto come Woodstock, maestro elementare con la passione per le indagini, in cui mostra capacità deduttive fuori dal comune. I migliori risultati arrivano dopo aver fumato erba. Proprio per questo vizio, ammesso durante una intervista televisiva, perde il suo posto di maestro. Nonostante il gradimento degli alunni, di punto in bianco Adriano si ritrova senza lavoro. I problemi di Adriano arrivano anche dalla sua vita sentimentale. La convivenza con la sua compagna non sta andando molto bene e non è difficile prevedere che presto la storia arriverà alla fine. Per fortuna c’è la madre, sempre pronta ad accoglierlo in casa, cucinargli i suoi piatti preferiti, ospitarlo nella sua stanza da ragazzo per qualche notte. In mezzo a questa situazione quasi disperata, arriva una richiesta per indagare sulla morte di una giovane, trovata annegata su una scogliera di Sperlonga. Per la Polizia si tratta senza ombra di dubbio di suicidio, mentre la madre della ragazza crede che sia stato un omicidio. Adriano accetta l’incarico e si trova ad indagare con l’ex vicequestore Giacomo Chiesa, anche lui in grande difficoltà. Chiesa è stato allontanato dalla Polizia, ha divorziato dalla moglie, ha poche occasioni di vedere i due figli, l’unica consolazione la trova tra le braccia della giovane amante.

I due investigatori si cacceranno in guai sempre più grossi e imprevedibili, ma nonostante una irresistibile goffaggine, riusciranno a risolvere il caso, meno a sistemare le rispettive vite.

Leo Giorda scrive in modo efficace e brillante, costruisce trame intriganti ed appassionanti, descrive l’animo dei protagonisti con sensibilità e realismo. Questo l’Età dell’oro indaga sulla nostra società, mostrando rischi spesso sottovalutati e pericoli non considerati in cui possono cadere i più giovani, apparentemente forti e quasi invincibili, in realtà fragili e privi di difese.

La ragazza che non c’era

Titolo: La ragazza che non c’era

Autore: Cinzia Bomoll

Editore: Ponte alle Grazie

Un noir ambientato a Ferrara, città che può essere festosa e luminosa, come melanconica e nebbiosa nelle sue giornate climaticamente peggiori. Nives Bonora è una ispettrice di polizia, ha trentatré anni, una relazione segreta e turbolenta con il suo capo, il commissario Brandi, un rapporto con il padre burrascoso e pieno di conflitti. Nives è una persona a cui non piacciono le regole, non è capace di generare empatia, è piena di rabbia pronta ad esplodere, insomma una persona fragile e piena di debolezze, ma è anche una investigatrice di talento, alla ricerca della verità e dei colpevoli delle indagini che le vengono affidate.

Una ragazza ucraina viene ritrovata nell’ex ospedale psichiatrico di Ferrara, sembra morta, vittima di una overdose. Viene trasportata all’obitorio in attesa dell’autopsia. Dopo poco la ragazza scompare. Le telecamere la mostreranno in fuga solitaria. Ma non era morta? La città di Ferrara è scossa dall’omicidio di un noto ginecologo, ritrovato cadavere nel suo studio. Nives sospetta che l’omicidio del medico abbia qualche relazione con il caso della ragazza, riuscirà a trovare il collegamento ed a risolvere il caso, lavorando a modo suo, ai confini della legalità.

Un romanzo ben scritto, interessante ed attuale, che racconta una vicenda come ne accadono tante, con criminali dei Paesi dell’Est Europa che fanno affari con professionisti dalla reputazione integerrima, borghesi benestanti senza problemi economici. Come troppo spesso accade, le donne sono vittime di violenze sempre più grandi e inaccettabili. I romanzi noir in genere raccontano la realtà sociale italiana senza fare sconti, mostrando il lato nascosto, a volte neanche troppo, di una società sempre più priva di ideali e di riferimenti. Nives con i suoi problemi, limiti e difetti, rappresenta un personaggio positivo, per la sua umanità, determinazione e voglia di giustizia.

Giovedì

Titolo: Giovedì

Autore: Sergio Sozi

Editore: Ensemble

Una ambientazione poco usuale, Spello, una doppia collocazione temporale, dal 2007 al 2010 e dal 47d.c. al 50 d.c.  Spello è un comune italiano in provincia di Perugia, ai piedi del monte Subasio, fondato dagli Umbri e successivamente denominato dai romani Hispellum. In questo borgo affascinante, in una delle sue chiese più belle e rappresentative, quella dedicata a Santa Maria Maggiore, famosa anche come Collegiata, edificata sui resti di un tempio pagano dedicato a Giunone e Vesta, tra affreschi del Pinturicchio e pavimenti di pregio di Deruta, lavora come sagrestano Aulo Clelio, un uomo gentile e solitario nei nostri giorni, sacerdote pagano della colonia romana di Hispellum negli anni Zero. Questa sua doppia vita, vissuta in due epoche diverse grazie ad una trovata dell’autore degna dei migliori thriller, consente ad Aulo di vivere da protagonista sia il paganesimo dei tempi dei romani, che la concezione contemporanea della religione. Il confronto tra le due epoche, espresso da Aulo nei suoi dialoghi con Don Ferdinando, parroco di Santa Maria Maggiore, darà luogo a riflessioni inedite e per molti versi sorprendenti, fornendo al lettore ampi spunti di riflessione sul reale progresso della nostra società.

Un romanzo breve, originale, unico, difficilmente inquadrabile in uno dei classici generi letterari. Sergio Sozi dimostra le sue qualità di scrittore creativo ed eclettico, dallo stile elegante ed espressivo, con una solida cultura storica, filosofica e letteraria, grande conoscitore del genere umano, nelle sue varie sfaccettature. In questo “Giovedì”, l’autore adegua il linguaggio all’epoca in cui Aulo racconta le sue vicende con efficacia, esprime idee e riflessioni acute sulle contraddizioni della nostra società, argomentando con chiarezza, fornendo spunti dirompenti, in modo gentile, mai aggressivo, con misura e correttezza intellettuale. Un libro che mi ha sorpreso, sia per il piacere della lettura che per le riflessioni che è stato in grado di stimolare.

Lo scambio

Titolo: Lo scambio

Autore: John Grisham

Editore: Mondadori

Traduzione: Luca Fusari e Sara Prencipe

Mitch e Abbey, due professionisti affermati, lui avvocato del più grande studio legale del mondo, lei editor di libri di cucina, vivono la vita frenetica di Manhattan. Non hanno problemi economici ed i tempi bui del passato sono un ricordo lontano.

Mitch riceve una richiesta di aiuto da parte di un socio italiano dello studio. Un suo cliente turco, una importante impresa di costruzioni, ha un contenzioso con lo stato libico per un contratto per la costruzione di un costosissimo ponte. Le condizioni di salute dell’avvocato italiano sono tali da non consentirgli di lavorare. Mitch parte subito per l’Italia, incontra l’amico e prende subito in carico la difesa dell’impresa turca. E’ l’inizio di una vicenda estremamente complessa, una specie di complotto internazionale, che coinvolgerà in prima persona la figlia dell’avvocato romano, Mitch, Abbey e i loro figli. L’avventura de “Lo scambio” si svolge tra America, Libia, Svizzera, Turchia, Gran Cayman e Marocco. Un intrigo pericoloso con in gioco la vita di una giovane professionista, tanti soldi e un gruppo terroristico determinato quanto sanguinario.

Ghisham esce dai confini americani e ci offre una storia che si svolge in mezzo mondo, con frenetici spostamenti aerei, avvocati e uomini di potere in balia delle richieste di un gruppo di terroristi che non hanno alcun rispetto per la vita altrui. I terroristi non sono gli unici cattivi della storia, i maggiori soci del più grande studio del mondo confermeranno il loro attaccamento ai soldi e la loro piccolezza umana, anche di fronte alla possibilità di salvare la vita della figlia di uno di loro.  Altri avvocati, strano a dirsi, si confermeranno persone generose e coraggiose, almeno nella fiction del bravissimo Grisham. Un ritorno sulla scena dell’avvocato Mitch, protagonista de “Il socio”, il legal thriller che è stato uno dei maggiori successi di Grisham.

Gli eversivi

Titolo: Gli eversivi

Autore: Alessandro Berselli

Editore: Rizzoli

Un giallo ambientato a Bologna. Un padre preoccupato per le frequentazioni della figlia Asia che si rivolge alla più famosa agenzia di investigazioni della città, La Marple, il cui staff è composto da sole donne, coraggiose, inarrestabili, affascinanti. Asia frequenta un certo Omar Giordani, capo di una organizzazione vicina alla destra politica, detta “Il Laboratorio”, che sta avendo un successo inaspettato a Bologna, riuscendo a trovare molti sostenitori. Il padre di Asia è preoccupato per la differenza di età tra la figlia e il Giordani e per le voci di una vicinanza del “Laboratorio” al terrorismo di estrema destra. Ginevra Martino, capo della agenzia di investigazioni, abituata ad agire in prima persona, si introduce all’interno del Laboratorio per scoprire qualcosa di più sul legame tra Asia e Omar Giordani e sulle reali attività dell’organizzazione. Ginevra riuscirà a destare l’interesse di Omar Giordani e nel giro di pochi giorni i due diventeranno più che amici. Ma la relazione avrà un esito imprevedibile e metterà in pericolo la reputazione di Ginevra. Grazie al senso del dovere delle collaboratrici di Ginevra verrà scoperto un piano eversivo organizzato da ministri, politici e personaggi di spicco del potere.

Un thriller che ruota attorno alla politica, ai suoi difetti, alla tendenza tutta italiana di utilizzare il potere politico per truffare, ingannare, appropriarsi delle risorse che dovrebbe amministrare.

Alessandro Berselli scrive in modo efficace, con uno stile scarno ma sufficiente ad attrarre il lettore, grazie agli sviluppi delle indagini ed alle riflessioni che scaturiscono dalla lettura sui pericoli della cattiva politica. Bologna si mostra in tutto il suo fascino e la sua bellezza, risultando una ambientazione ideale per questa storia che rappresenta, sia pure nelle forme estreme del thriller, la “strana” situazione italiana.

Maniac

Titolo: Maniac

Autore: Benjamin Labatut

Editore: Adelphi

Traduzione: Norman Gobetti

Un libro di divulgazione scientifica molto particolare ed originale, interessante per gli argomenti trattati, pessimista nelle conclusioni, non esplicite ma lasciate all’intuizione dei lettori. Maniac è un romanzo che prova a mostrare il destino che sembra segnare le grandi scoperte scientifiche, tramite la biografia di tre grandi personaggi, gli scienziati Ehrenfest e Von Neumann, oltre al maestro di go, Sedol.

Paul Ehenfest ha contribuito allo sviluppo della meccanica quantistica, inclusa la teoria della transizione di fase e il teorema di Ehrenfest. Ha lavorato anche all’applicazione delle teorie termodinamiche all’Economia. Visse una vita travagliata e complessa che lo portò al suicidio nel 1933.

John Von Neumann è considerato uno dei più grandi matematici della storia moderna. Contribuì allo sviluppo della fisica quantistica, informatica, teoria dei gioghi, fluidodinamica, economia.

Personalità geniale, simpatico e pronto allo scherzo, ma anche cinico e spietato. Fu uno dei principali protagonisti del progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica americana.

Lee Sedol è stato il più grande campione di Go, un gioco più complesso degli scacchi. Fu sconfitto tre volte di seguito dall’intelligenza artificiale, fin quando inventò la mossa 78, mai registrata e quindi sconosciuta all’intelligenza artificiale, che lo portò alla vittoria.

Studiando le biografie di grandi menti, Labatut prova a capire l’importanza delle grandi scoperte nei confronti del progresso scientifico, determinandone la direzione, generando incredibili progressi ma avvicinandosi anche verso rischi catastrofici, qualora tali scoperte siano utilizzate per scopi sbagliati. Labatut vuole metterci in guardia verso i pericoli che si nascondono quando si ha troppa fiducia nel progresso scientifico, trascurando i pericoli che esso può nascondere.

Corpi dimenticati

Titolo: Corpi dimenticati

Autore: Jørn Lier Horst

Editore: Rizzoli

Traduzione: Eva Valvo

Jørn Lier Horst è un ex poliziotto di Larvik, la città norvegese dove ambienta i suoi romanzi dopo essere diventato scrittore. Questo “Corpi dimenticati” è il secondo romanzo pubblicato in Italia.

Il corpo di Viggo Hansen viene ritrovato nella sua abitazione. La morte risale ad agosto, circa 4 mesi prima del ritrovamento, avvenuto a dicembre. Nessuno tra parenti ed amici si era reso conto della sua scomparsa. Neanche i vicini di casa. Tra questi c’è proprio l’ispettore Wisting. La cosa colpisce molto l’ispettore ed anche sua figlia, Line, giornalista di cronaca nera, che decide di scrivere un reportage sulla morte solitaria di Hansen. L’ispettore Wisting, negli stessi giorni, è impegnato nelle indagini sul ritrovamento del cadavere, in un bosco nei pressi di Larvik, del professor Bob Crabb, un docente americano, arrivato in Norvegia sulle tracce di un pericoloso serial killer. La morte del professor Crabb risale a circa quattro mesi prima. Le due morti di Hansed e di Crabb sono collegate? C’entra forse il misterioso serial killer a cui Crabb dava la caccia? Le ricerche al serial killer daranno subito risultati sorprendenti. Una volta scoperto il suo “modus operandi” sarà facile per la polizia andare a ricercare i possibili nascondigli delle sue vittime.

Un libro molto piacevole, dalla trama lineare e ben congegnata, le indagini sono condotte in modo impeccabile dalla polizia di Larvik, l’ambientazione fredda con la neve protagonista, caratterizza il racconto. Le indagini di polizia si mescolano alle indagini giornalistiche sulla morte solitaria di Hansen, il rigore poliziesco alla curiosità con cui la giornalista studia ogni dettaglio per ricavarne uno scoop. Il ritmo della narrazione è costante, la tensione sempre alta, stile di scrittura senza fronzoli, ma in grado di esprimere i pensieri dei protagonisti con efficacia e descrivere le ambientazioni in modo affascinante.

Il respiro della farfalla

Titolo: Il respiro della farfalla

Autore: Anders De La Motte

Editore: Neri Pozza

Traduzione: Gabriella Diverio

La produzione di gialli scandinavi continua senza rallentamenti, nuovi titoli e nuovi autori riempiono gli scaffali delle librerie senza che il fenomeno dia segnali di rallentamento. Il respiro della farfalla è ambientato a Malmo e la protagonista è l’ispettrice dell’anticrimine Leonore Asker, incaricata delle indagini sulla scomparsa di due ragazzi, Smilla Horst e il suo ex ragazzo Malik.

Il nonno di Smilla è uno degli uomini più ricchi di Svezia e la scomparsa della ragazza ha grande risalto sui media. La squadra di investigatori viene rafforzata con l’invio da Stoccolma di Jonas Hellmann, una decisione presa dai vertici della polizia per mostrare efficienza al potente nonno di Smilla. Leonore e Jonas non sono in buoni rapporti, per via di alcuni screzi personali e professionali. Per evitare problemi, i vertici della polizia promuovono Leonore e la destinano ad altro incarico, rimuovendola dalle indagini. Leonore non si dà per vinta e continua ad indagare per conto suo. Malik e Smilla sono due appassionati dell’esplorazione di edifici abbandonati, li cercano, entrano e fotografano gli interni. Tra gli amici di infanzia di Leonore c’è Martin Hill, un professore universitario, esperto delle esplorazioni di cui sono appassionati i ragazzi scomparsi, che è stato docente proprio di Malik.

Le indagini diventano sempre più complesse, non si tratta di un rapimento a scopo di estorsione, è qualcosa di molto più complesso ed imprevedibile.

Un giallo dove non sempre quello che sembra è vero, continui cambi di direzione delle indagini, colpi di scena imprevedibili. Una trama ben costruita che ci mostra lati inediti della società svedese, molto più complessa e problematica di quello che siamo portati a credere. Uno stile di scrittura dettagliato ma scorrevole, personaggi empatici e ben costruiti. Un libro piacevole per gli appassionati del genere.

Il grido dell’aquila

Titolo: Il grido dell’aquila

Autore: Karin Smirnoff

Editore: Marsilio

Traduzione: Laura Cangemi e Katia De Marco

La saga “Millennium” è cominciata con i tre libri di Stieg Larsson, è proseguita con i tre libri di David Lagercrantz ed ora è in libreria il settimo capitolo, dal titolo “Il grido dell’aquila” di Karin Smirnoff. Il nuovo capitolo vede protagonisti ancora Mikel Blomkvist e Lisbeth Salander, il giornalista e la strana creatura, i due grandi iconici protagonisti della serie, tanto diversi quanto in sintonia tra loro quando si tratta di combattere per la giustizia e la verità.

Il tempo passa e le cose cambiano. La rivista Millennium, fondata da Mikel Blomkvist, ha chiuso l’attività dopo venticinque anni di battaglie. Mikel non ha perso la voglia di fare il giornalista ed è alla ricerca di occasioni per continuare con le inchieste che l’hanno reso famoso.

Mikael si reca a Gasskas, un centro a nord della Svezia, per partecipare al matrimonio di sua figlia Pernilla, promessa sposa di Henry Solo, un uomo intraprendente ed ambizioso, interessato ad acquisire un ruolo di primo piano nei tanti investimenti programmati nella zona nel settore energetico. Henry Solo ha come antagonista un personaggio potente, Marcus Bianco, paraplegico, uomo d’affari spietato e senza scrupoli.

Durante il matrimonio, il figlio di Pernilla viene rapito. Il nonno Mikel si mette alla ricerca del nipote. Per una strana coincidenza, anche Lisbeth Salander arriva a Gasskas, per prendersi cura della nipote Svala, una ragazzina di tredici anni, che è rimasta senza genitori. La storia cresce di intensità, misteri, segreti, affari loschi, interessi milionari legati ai finanziamenti per opere legate alla produzione di energia verde, un mondo che sembra ormai corrotto e senza speranza. Il grido dell’aquila è un romanzo avvincente, attuale, che tocca temi sociali e politici interessanti. La carica dei primi volumi si va attenuando, ma la saga continua ed è sempre appassionante.

Nero fiorentino

Titolo: Nero fiorentino

Autore: Luca Doninelli

Editore: Bompiani

La storia inizia nel 2010. Firenze è come sempre la città del turismo e della moda. La casa di moda Dombey & Son ha sede in un palazzo del centro storico. In un vano interrato di tale palazzo vengono ritrovate due tavolette. Loredana Fallai, manager di spicco della casa di moda, decide subito di sottoporre le tavole all’analisi di un noto storico d’arte, un suo ex amante, Oreste Marcucci, che riconoscerà, senza ombra di dubbio, che quelle tavolette sono le famose tavole del Brunelleschi, realizzate nel ‘400, in cui l’artista mostrava il metodo della costruzione prospettica. Una tavoletta mostrava il Battistero visto dalla porta del Duomo e l’altra piazza della Signoria. Le tavole si credeva che fossero sparite e il loro ritrovamento sarebbe stato un evento storico di portata epocale.

Il giorno dopo, la Fallai viene ritrovata uccisa da un colpo di pistola alla tempia, mentre Oreste Marcucci compare nel nulla, come le tavolette.

Sono passati 15 anni e il mistero dell’omicidio della Fallai e della scomparsa di Marcucci è ancora irrisolto. Nella città di Firenze c’è molto fermento, è stato indetto un concorso per il rifacimento della facciata di San Lorenza, la città è piena di personaggi di spicco, manifestazioni ed eventi ovunque. Proprio in questa occasione, la serie di omicidi del 2010 ricomincia.

Questo “Nero fiorentino” è un romanzo noir ambientato nel mondo dell’arte, che vede la città di Firenze tra i protagonisti. Intrighi, strani eventi, voglia di protagonismo, paura di cambiare il presente della città a causa di un reperto antico che la potrebbe riportare al centro del mondo. Chi sono i mandanti e gli esecutori di questo piano? Chi vuole decidere le sorti di Firenze? Chi teme il ritorno della città ai fasti del 400? Un libro misterioso, non sempre di facile lettura, pieno di riferimenti colti che stimolano il lettore alla ricerca degli approfondimenti necessari per migliorare la comprensione.

Il potere di uccidere

Titolo: Il potere di uccidere

Autore: Fabrizio Roncone

Editore: Marsilio

Marco Paraldi è un ex giornalista che ha aperto una enoteca vicino Campo dei Fiori a Roma, nel centro storico più tradizionale di Roma. Un giorno lo va a trovare un tipografo del giornale dove aveva lavorato tanti anni, Nazareno Balani, che chiede il suo aiuto per ritrovare il figlio Max, scomparso da qualche giorno. Max è l’autista di un deputato, Pino Pignataro, un politico molto chiacchierato, che fa parte di un piccolo partito fondato da Gianfranco Cannone, un vecchio volpone della politica. Paraldi, in nome dell’amicizia che lo lega a Balani, accetta l’incarico e torna sul campo per indagare sulla scomparsa del ragazzo. Le ricerche di Paraldi saranno un tour attraverso la Roma della politica, piena di corruzione e di affari poco edificanti, ma anche nella Roma della malavita, dove la legge è quella della violenza. La Capitale viene descritta in tutti i suoi difetti, un ritratto deprimente, con la droga come punto di contatto tra il lato oscuro della politica e le periferie piene di avventurieri in cerca dell’occasione della vita. Inquinamento atmosferico e sociale, mancanza di cura per l’ambiente, presenza ovunque di immondizia, venditori abusivi di qualunque cosa, spaccio di merci contraffatte e soprattutto droga, venduta ovunque. Una decadenza morale, sociale e politica che una città come Roma non merita, ma che è l’inevitabile risultato di troppi anni di cattiva gestione e di politica che pensa solo agli affari loschi, priva di etica e di senso del bene comune.

In questo panorama poco edificante, Paraldi troverà un alleato imprevisto in un senza tetto soprannominato De Gregori per la somiglianza con il cantante, che gli darà alcune informazioni per trovare che fine avesse fatto il ragazzo scomparso. “Il potere di uccidere” mostra senza pietà difetti di Roma e della Politica, ma mostra anche la presenza di personaggi come Marco Paraldi che hanno ancora voglia di impegnarsi per fermare il declino.

Tre vite una settimana

Titolo: Tre vite una settimana

Autore: Michel Bussi

Editore: edizioni e/o

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Il cadavere di Renaud Duval viene ritrovato in un crepaccio delle Ardenne, in Francia. L’identificazione è immediata, dato che nelle tasche dei vestiti vengono ritrovati i documenti della vittima. A poca distanza c’è anche la sua auto. All’interno ci sono i documenti di altre due persone, stessa foto, quella di Renaud, stessa data, luoghi di nascita diversi, uno a nome di Hans Bernard e l’altro a nome di Pierre Rousseau. Perché tre identità diverse? Duval viveva usando le tre diverse identità contemporaneamente? Quale era quella vera? Si tratta di omicidio o di suicidio?

Le indagini scopriranno un quadro complesso e difficile da interpretare in base alle evidenze. C’è qualcosa che non torna e forse solo Renaud Duval, se fosse ancora vivo, potrebbe spiegare il perché di tre identità. Ci sono tre donne che contemporaneamente dichiarano di essere sposate con quello che apparentemente sembra essere lo stesso uomo. Come è possibile tutto ciò?

Michel Bussi è un grande inventore di trame complesse, in cui la verità viene nascosta ed alterata, rivelando solo alla fine la chiave per rileggere l’insieme degli eventi narrati. Una grande manipolazione della verità, il romanzo come fosse l’esibizione di un illusionista, in cui fantasia e capacità di scrittura, danno origine a libri intriganti e pieni di spunti interessanti.

Bussi unisce personaggi fuori dell’ordinario con fatti al limite del reale, scrivendo in modo originale, bizzarro ed anche ironico. Il lettore si ritrova a cercare la soluzione dell’intrigo, ma anche a riflettere sui temi sociali toccati dall’autore. In questo “Tre vite una settimana”, Bussi dedica ampio spazio al mondo degli artisti, in particolare a chi realizza marionette ed i loro spettacoli. Bussi ci racconta anche una Francia dai paesaggi meravigliosi e patria dell’Arte, in tutte le sue espressioni, oltre che paese ospitale per tutti coloro che fuggono dalle tirannie.

Il cane che parla & Lo scandalo dell’osservatorio astronomico

Titolo: Il cane che parla & Lo scandalo dell’osservatorio astronomico

Autore: Giorgio Scerbanenco

Editore: La nave di Teseo

Giorgio Scerbanenco scrisse alcuni romanzi ambientati a Boston con protagonista Arthur Jelling, un poliziotto che aveva dovuto interrompere gli studi di medicina per andare a lavorare. Iniziò la sua carriera di investigatore grazie alla risoluzione di alcuni casi, lui che era un impiegato dell’archivio della centrale di polizia. La scelta dell’ambientazione americana fu una trovata di Scerbanenco per allontanare l’attenzione dei funzionari statali addetti al Minculpop, attenti a far emergere il profilo di una Italia bella e sana, che avrebbero visto di cattivo occhio le storie noir inventate da Scerbanenco se fossero state ambientate in Italia.

Arthur Jelling è un poliziotto particolare, molto attento al rispetto dell’uomo, senza farsi influenzare dai crimini commessi. “Lo scandalo dell’osservatorio astronomico” è una storia complessa che ruota attorno alla scoperta di un nuovo pianeta, che scatena una serie di eventi che saranno difficili da interpretare per arrivare alla soluzione.

“Il cane che parla” coinvolge un gruppo di personaggi dell’editoria in un omicidio di un comune amico. Tutti i sospettati si trovano su un treno nello stesso tempo e non sarà semplice capire come l’omicidio sia stato commesso e quale fosse stato il movente per una esecuzione apparentemente inspiegabile. Jelling è un investigatore senza fretta, lascia che i suoi pensieri scorrano per arrivare alla soluzione, che non è mai banale o scontata. Una lettura di grande piacere.

Il gioco dell’anima

Titolo: Il gioco dell’anima

Autore: Javier Castillo

Editore: Salani

Traduzione: Elena Rolla

La New York che tutti conosciamo, delle luci sfavillanti, dei teatri, dei negozi e ristoranti meravigliosi non è presente in questo romanzo. La storia si svolge nel Queens, un quartiere di disagio sociale, uno di quei posti da cui è difficile scappare o anche solo allontanarsi, uno dei ghetti moderni a New York, la città simbolo della modernità e dell’evoluzione del costume mondiale. La storia ha come protagonista la giornalista Miren Triggs, una donna coraggiosa che si porta dietro una storia dolorosa che non riesce a dimenticare, da sempre impegnata nella ricerca di persone scomparse. La vicenda ha inizio con il ritrovamento del cadavere di una ragazza, Allison, scomparsa da pochi giorni, uccisa brutalmente secondo modalità che lasciano pensare ad un rituale misterioso. A Miren viene recapitata una busta con una foto di una ragazza scomparsa nel 2002, di nome Gina.  La prime indagini scopriranno che frequentava la stessa scuola di Allison, immediato quindi collegare l’omicidio con la scomparsa di Gina. Miren si butta a capofitto nell’indagine che la porterà a scoprire realtà difficili solo da immaginare, tra disagi sociali, estremismi religiosi e inquietudini adolescenziali. La trama del libro prende forma, diventa una macchina dal funzionamento perfetto, con personaggi e storie diverse che si intrecciano in modo inaspettato e che solo alla fine sarà possibile venire a capo dei fatti raccontati. Javier Castillo ci mostra la moderna società in tutti i suoi difetti e non nutre grosse speranze di salvezza per l’incapacità diffusa di difendersi dal male. La sua speranza è affidata a persone che pensano diversamente, che non riconcorrono il successo e la ricchezza ad ogni costo, ma cercano la verità e cercano di opporsi al male che tende a riempire ogni piccolo varco sociale, diffondendosi soprattutto tra le persone che sembrano normali e che spesso sono quelle più pericolose, capaci di azioni malvagie perpetrate nel tempo.

La rivolta delle cariatidi

Titolo: La rivolta delle cariatidi

Autore: Petros Markaris

Editore: La nave di Teseo

I libri di Petros Markaris raccontano la Grecia di oggi vista dal punto di vista delle persone normali, che combattono ogni giorno per arrivare a fine mese, che affrontano sorridendo la crisi economica infinita del loro Paese, che ricordano con terrore come l’Europa li ha costretti a sacrifici fortissimi per ripagare il debito pubblico. Ora dopo il Corona Virus le cose stanno migliorando e la Grecia sta tornando alla normalità. Ma provate a parlare bene di Mario Draghi e di Christine Lagarde ad un greco e vedrete che il suo volto, in genere tendente al sorriso, diventerà furioso e comincerà a guardarvi con sospetto se non con disprezzo.

Il protagonista dei libri di Markaris è l’ex commissario Charitos, in questo “La rivolta delle cariatidi” promosso a direttore delle forze di polizia dell’Attica, un incarico prestigioso che rende merito alla sua carriera di poliziotto integerrimo. Il giorno del suo insediamento, coincide con la visita di un gruppo di imprenditori stranieri che vogliono effettuare importanti investimenti in Grecia, ma c’è da fare i conti con un gruppo di giovani donne, che si fanno chiamare “Le cariatidi” che non vogliono svendere il loro Paese e si oppongono come possono alla presenza degli stranieri. Le cose si complicano, una cariatide viene assassinata e non sarà l’unica vittima. Per Charitos il nuovo incarico lo pone subito in condizioni difficili, in prima linea di fronte all’intera nazione.

I romanzi di Markaris raccontano le vicende investigative di Charitos, con trame gialle ben costruite ed una delicata ironia a cui contribuisce il clima sereno che si respira nella famiglia dell’ex commissario. Ci sono anche molte considerazioni politiche e sociali, che descrivono la condizione del popolo greco, con le sue speranze, timori e contraddizioni. Un libro da leggere per trovare qualche ora di relax con interessanti spunti di riflessione.

Milano Calibro 9

Titolo: Milano Calibro 9

Autore: Giorgio Scerbanenco

Editore: La nave di Teseo

Ventidue racconti, tutti ambientati a Milano, la città che sta per diventare il punto di riferimento del boom economico italiano degli anni Sessanta. Il crimine è in genere alimentato dal denaro, dal sesso e dalla voglia di rivalsa verso un destino avverso, per invidia o per vendetta. Tante le persone che provano a cambiare la propria vita tentando la via del crimine. Gli spunti per questi racconti sono forniti dai fatti di cronaca, storie di vita vera rielaborate e trasformate in racconti noir dalla fantasia dell’autore, con la sua scrittura precisa, senza fronzoli, diretta e tagliente, che non prevede lieto fine, con il destino avverso che ha quasi sempre il sopravvento sulla voglia dei protagonisti di sconfiggerlo.

Storie di persone comuni, criminali improvvisati o troppo ingenui per poter risultare vincitori, vittime delle varie forme del male, raccontato in tutta la sua brutalità ed efferatezza, senza sconti o veli pietosi. I personaggi sono descritti concentrando l’attenzione sui motivi che li portano a delinquere o ad essere vittime. Il ritratto dell’Italia che emerge da questi racconti non è molto lusinghiero. Milano appare come una specie di giungla, in cui tutto è possibile, dove i retaggi della guerra danno scarso valore alla vita delle persone. In tanti sono alla ricerca del benessere, che ambito da tutti, non può essere per tutti. Uno dei libri che è alla base del noir italiano, racconti veloci e adrenalinici, misfatti e criminali di ogni tipo, per una lettura di grande intensità.

La ragazza e la notte

Titolo: La ragazza e la notte

Autore: Guillaume Musso

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Sergio Arecco

Guillaume Musso è uno scrittore di noir dallo stile caratteristico. I suoi libri sono basati su trame complesse ed appassionanti, scrittura brillante, personaggi empatici ed originali, molti cambiamenti di fronte, grande abilità nel far sembrare le cose diversamente da come saranno svelate. Questo “La ragazza e la notte” è ambientato ad Antibes e dintorni, nella splendida Costa Azzurra, con il suo mare meraviglioso dal colore intenso e brillante e la superba flora mediterranea che la circonda. Antibes è stata amata da pittori come Claude Monet e Picasso e da scrittori come Francis Scott Fitzgerald, oltre che essere la città natale di Musso.

Il protagonista del romanzo è Thomas Degalais, scrittore francese che si è trasferito in America. Thomas torna in Francia per la ricorrenza dei cinquant’anni del liceo Saint-Exupéry dove ha studiato.

In realtà lui è tornato perché ha ricevuto delle minacce legate a dei fatti accaduti nel 1992. Thomas vuole scoprire chi lo sta minacciando, per evitare che il passato possa rovinare la sua vita in modo irreparabile. La festa del liceo è l’occasione per Thomas di rincontrare Fanny e Maxime, i migliori amici di Vinca, con cui condivide un terribile segreto che ora sta per essere scoperto. Thomas aveva avuto una breve relazione con Vinca, una ragazza americana, che lo aveva lasciato per un altro, che alcune voci dicevano fosse un professore di letteratura, di nome Alexis. La scomparsa della ragazza e del professore alimentò tante voci suscitando l’interesse di molte persone. Vinca e Alexis erano davvero amanti? Davvero erano fuggiti insieme ed avevano fatto sparire le loro tracce? Quale è il segreto che nascondono Thomas, Fanny e Maxime? Una trama articolata e funzionante alla perfezione porta il lettore a scoprire tutti i segreti che dal 1992 sono custoditi da Thomas ed i suoi amici, ma non solo. epilogo inaspettato e imprevedibile.

Omicidio fuori stagione

Titolo: Omicidio fuori stagione

Autore: Arwin J. Seaman

Editore: Piemme

Copertina con case colorate e cielo plumbeo, autore straniero, ennesimo romanzo “crime” nordico? Leggo la terza di copertina e scopro che il nome dell’autore è uno pseudonimo che nasconde l’identità di un noto ma misterioso scrittore italiano di grande successo. Chi sarà? Se lo scoprirò lo scriverò.

Le isole sono spesso affascinanti per le bellezze naturali e per quel senso di mistero che le circonda. I fatti raccontati in questo “Omicidio fuori stagione” avvengono su una piccola isola, Liten, collocata tra Svezia e Danimarca dall’ inventiva dell’autore.

A Liten non accade mai nulla, in estate i turisti affollano i traghetti che fanno la spola con la terraferma, ma per il resto dell’anno è calma piatta. Una delle attrattive del posto è un vulcano spento che ha formato un lago, in cui viene ritrovato il corpo di una ragazza. Siamo a marzo, fa freddo e il cadavere galleggia nel lago, con mani e piedi legati, in una posizione che forma una stella, mantenuta immobile dall’acqua ghiacciata. La ragazza era ben conosciuta sull’isola e la sua morte violenta scuote la piccola comunità di Liten. Ad indagare da Malmö arriva Henning Olsson, un esperto poliziotto della scientifica. Henning ha un conto aperto con l’isola, dopo che il suo grande amore, Annelie Lindahl, anche lei poliziotta, lo aveva lasciato per trasferirsi senza apparente motivo proprio a Liten. Ci saranno altri cadaveri, l’isola sarà sconvolta dai lutti, la polizia sarà costretta a brancolare nel buio, con l’assassino che sembra prendersi gioco di tutti. Ma nulla è come sembra.

Un libro appassionante, misterioso, personaggi ben costruiti, trama complessa, un intrigo irrisolvibile, grande ritmo narrativo, tanti protagonisti. Molti i temi trattati, dal disagio giovanile, all’isolamento delle piccole comunità, alle difficoltà dei genitori nelle relazioni con i figli, al dilemma di quanto è lecito sacrificare la propria vita privata per la carriera.

La vendetta del ragno

Titolo: La vendetta del ragno

Autore: Lars Kepler

Editore: Longanesi

Traduzione: Andrea Berardini

La vendetta del ragno è l’ultimo romanzo di Lars Kepler, lo pseudonimo usato dai coniugi svedesi Alexander Ahndorll e Alexandra Coelho Ahndorll per firmare le loro opere, con protagonisti Saga Bauer, ex commissaria dei servizi segreti, e Joona Kinna, commissario del reparto operativo nazionale della polizia.

Il corpo del capo della polizia Margot Silverman viene ritrovato disciolto nell’acido nei pressi del maneggio dove andava a cavallo per rilassarsi. E’ il primo di una serie di omicidi anticipati con un messaggio a Saga Bauer da un misterioso serial killer, che promette una strage per vendicarsi di Joona Linna. Ogni omicidio viene annunciato da una cartolina che fornisce un indizio agli investigatori per dare loro la possibilità di salvare la vittima designata, ma che è anche una specie di trappola tesa agli investigatori. Le indagini sono avvolte nel mistero più totale, cosa lega Saga e Joona al misterioso killer? E perché il killer fornisce agli investigatori la possibilità di scoprire la prossima vittima? Vuole per caso essere fermato dagli investigatori?  

Un libro dal ritmo intenso, pieno di eventi, di sangue. Un serial killer misterioso e dalla psicologia complessa, oscura, che opera con fredda e lucida determinazione, che ogni volta stupisce gli investigatori con modi operativi sempre diversi, un ragno che tesse la sua tela attorno alle vittime in modo che sia impossibile scoprirla, se non quando è troppo tardi. L’ambientazione nordica si adatta alla perfezione al tipo di storia. La Svezia viene descritta come un paese tetro, abituato agli omicidi, anche se mostra una società molto avanzata in fatto qualità della vita, di pari opportunità e di diritti delle coppie di qualsiasi orientamento sessuale. Uno stile narrativo diretto e fluido, accurato nei particolari, con dialoghi essenziali, tanti colpi di scena e tanta suspence.

Nulla si distrugge

Titolo: Nulla si distrugge

Autore: Marco Vichi

Editore: Guanda

Nel 1970 il commissario Franco Bordelli è appena andato in pensione, ormai è un ex poliziotto, ma è perseguitato da un caso del 1947, mai risolto. Si tratta dell’omicidio di un ragazzo, figlio di un noto e ricco industriale, il cui assassino non fu mai scoperto. Fu l’unico caso irrisolto della sua carriera. Ma ci sono anche nuovi casi che attirano l’attenzione del ex commissario, che continua a frequentare la Questura come se fosse ancora in servizio. Durante una operazione per cercare una bambina scomparsa, la squadra di Bordelli ritrova per caso, in un bosco, uno scheletro, quindi un nuovo caso da risolvere che viene dal passato.  Le indagini saranno lunghe e condurranno gli investigatori indietro nel tempo.

Un libro con una trama complessa, tante storie complementari, raccontate da molti personaggi, che ci conducono nel passato. L’Italia dal dopoguerra agli anni Settanta viene raccontata per mezzo di episodi della guerra, vicende familiari, spesso con protagoniste le donne, costrette dalle abitudini sociali ad avere un ruolo subalterno, impossibilitate a reagire come vorrebbero, spesso sole nel sopportare il peso delle difficoltà familiari.

Vichi ha una scrittura precisa, piena di dettagli mai banali, gentile, delicata, anche nelle descrizioni più cruente, trova sempre il modo migliore per descrivere i fatti, come quando parla delle donne che conosce, che frequenta, che ama.

Marco Vichi ci racconta fatti e storie del passato come insegnamento per affrontare il presente e provare a costruire un futuro migliore. La storia ed il passato sono grandi maestri, ma nulla possono se non c’è la volontà di ricordare i loro insegnamenti. Per questo siamo di continuo esposti al ripetersi di errori dalle conseguenze spesso catastrofiche. Molti riferimenti ad opere letterarie e brani musicali, che aumentano l’interesse della lettura.  

Madre d’ossa

Titolo: Madre d’ossa

Autore: Ilaria Tuti

Editore: Longanesi

Madre d’ossa è l’ultimo noir di Ilaria Tuti, con la commissaria Teresa Battaglia protagonista, il primo romanzo uscito dopo il successo della serie televisiva andata in onda di recente.

L’ispettore Massimo Marini vive con la compagna le ore che precedono il parto del loro primo figlio, ma c’è qualcosa che li preoccupa ancora di più dell’imminente nascita, ossia le condizioni di salute della commissaria Battaglia, che sta soccombendo al morbo di Alzheimer. Una notte di ottobre, Marini riceve una telefonata che gli annuncia la presenza di un cadavere. Marini si precipita sul posto indicato dalla telefonata e trova il cadavere di un giovane tra le braccia proprio di Teresa Battaglia. La donna sembra essersi persa definitivamente, non riconosce nessuno, non collabora, non riesce a spiegarsi perché si trova in quel posto con un cadavere tra le braccia. Le indagini porteranno gli investigatori molto lontano, a scoprire una storia che viene dal passato, tra leggende misteriose e incredibili eventi del presente, difficili da collegare e da ritenere verosimili. Alle indagini partecipa anche Teresa nei sempre più rari momenti di lucidità, dimostrando ancora una volta il suo intuito eccezionale aiutato da un metodo basato sulle conoscenze multidisciplinari e sulla comprensione dei fatti. Un noir completo e complesso, che mescola le vicende personali dei protagonisti con storie del passato, antichi rituali, regole di antiche sette segrete e molto altro.

La malattia di Teresa Battaglia viene descritta in modo realistico e commovente, così come sono attraenti e piene di fascino le ambientazioni. Le storie e le leggende del passato sono di grande importanza per dare alla trama una struttura forte e misteriosa. Un viaggio appassionante nel profondo dell’essere umano, in quell’abisso misterioso in cui la crudeltà si può manifestare nelle forme più impensabili.

Madame le commissaire e il quadro misterioso

Titolo: Madame le commissaire e il quadro misterioso

Autore: Pierre Martin

Editore: Neri Pozza

Traduzione: Roberta Scarabelli

La Provenza, con la Costa Azzurra, ha nella mia mente un posto speciale. Tante vacanze trascorse in quelle zone, tanti ricordi di giornate in relax, in un ambiente meraviglioso, tra colori e profumi unici, in zone ricche di storia e di leggende, per non parlare dei cibi e del vino, che contribuiscono a rendere ogni soggiorno indimenticabile. Quando ho visto questo libro in libreria sono stato attratto dalla copertina, ho letto la presentazione e sono stato colpito dall’ambientazione. Il nome dell’autore mi era sconosciuto e sapere che si trattava di uno pseudonimo ha aumentato l’interesse verso il libro.

Protagonista di questo “Madame le commissaire e il quadro misterioso”, è Isabelle Bonnet, ex capo della squadra antiterrorismo della polizia di Parigi, che ha deciso di trasferirsi nei luoghi dove è nata, a Fragolin, paese immaginario della Provenza, una delle regioni più belle di Francia, scelta ideale per una vacanza, meglio ancora come luogo in cui vivere. Isabelle riceve la telefonata del capo assoluto della polizia francese, Maurice Balancourt, che le chiede di indagare sulla morte del segretario di stato francese, Roland Roux, morto in Provenza in circostanze misteriose. C’è da risolvere anche il mistero di un quadro, sconosciuto agli addetti ai lavori, attribuito a Henri Matisse. Isabelle partecipa per caso alla scoperta di un messaggio di aiuto nascosto sotto il quadro. Chi ha scritto tale messaggio? e perché è nascosto sotto un quadro dalla dubbia attribuzione? Isabelle si ritrova ad indagare nel mondo dell’arte, pieno di personaggi di ogni tipo, dai ricchi acquirenti ai falsari di talento, dai galleristi prestigiosi ai trafficoni incalliti.

Una trama ben costruita ed originale, con protagonisti empatici ed una ambientazione eccellente, tutto mescolato con misura e mestiere, per una lettura che appassiona e diverte.

Il Manoscritto

Titolo: Il manoscritto

Autore: Anne Holt

Editore: Einaudi

Traduzione: Margherita Podestà Heir

Anne Holt, nata in Norvegia, è una donna poliedrica. Laurea in legge, giornalista, per due anni ha lavorato in polizia, poi avvocato, ministro della giustizia e scrittrice di noir di successo. I suoi libri sono basati su trame ben costruite, dal ritmo mai forsennato, scritti con uno stile elegante e raffinato. Questo suo ultimo lavoro, “Il Manoscritto”, vede come protagonista l’investigatrice Hanne Wilhelmsen, ex poliziotta costretta su una sedia a rotelle, che ritorna all’azione come investigatrice privata. Il libro tratta temi attuali e di grande interesse. Prima di tutto affronta le conseguenze che la recente pandemia ha avuto sulle famiglie e sui giovani. Il secondo tema è il mondo dell’editoria, con le sue distorsioni, la sopravvalutazione di molti autori di successo, che qualche volta si rivelano persone deboli e fragili, molto diverse dai personaggi che popolano i loro romanzi. Il mondo dell’editoria diventa una specie di rappresentazione della società in cui viviamo, in cui non dovremmo mai giudicare le persone da come ci appaiono, cercando invece di scoprire cosa c’è dietro l’apparenza per scoprire la vera essenza. Spesso le vere doti sono nascoste e le bellezze si trovano in posti poco conosciuti, lontani dalle luci della ribalta.

La storia si svolge ad Oslo, durante la pandemia da Covid 19. Ebba Braut è stata da poco assunta da una nota casa editrice e sta lavorando al manoscritto di una grande scrittrice, Kate Howe. Ebba si trova immediatamente di fronte ad un problema enorme, ossia il manoscritto del romanzo della Howe è scomparso dagli armadi della casa editrice. Ebba ha anche l’incarico di leggere un secondo manoscritto, ossia il romanzo della detective Hanne Wilhelmsen, che viene ingaggiata dall’ispettore Holme per indagare sul ritrovamento di un cadavere di donna nel bagagliaio di una vettura. Ebba si troverà coinvolta in una storia incredibile dai risvolti imprevedibili.

Delitto Impunito

Titolo: Delitto Impunito

Autore: George Simenon

Editore: Adelphi

Traduzione: Simona Mambrini

George Simenon è un autore formidabile, non solo per la sua enorme produzione letteraria, ma soprattutto per la varietà delle trame dei suoi noir che ogni volta si immergono negli abissi della mente umana e in analogia con gli abissi marini, mostrano ad ogni esplorazione nuove ed inedite scoperte. Simenon, con il suo stile unico, attento ai particolari ed alle ricostruzioni minuziose delle ambientazioni, affronta ancora una volta, in questo “Delitto Impunito”, il tema della crudeltà umana che si manifesta senza misura nelle forme più estreme, che non possono trovare alcuna giustificazione se non nella follia.

La vicenda inizia a Liegi, nella pensione della signora Lange, dove il giovane Élie studia per un dottorato in matematica. E’ un ragazzo con pochi soldi, non può permettersi un pasto caldo o il riscaldamento della stanza. Élie è fuggito dalla famiglia, che non sente da molto tempo, pensa solo a studiare, mai uno svago, una serata tra amici, un appuntamento con una ragazza. Alla pensione arriva un nuovo ospite, Michel, è rumeno, benestante, può permettersi di pagare il riscaldamento della stanza, pasti caldi tutti i giorni. Michel è bello, si veste bene, la madre gli scrive più volte alla settimana. La presenza di Michel turba Élie, che lo vede come una minaccia, un disturbo inaccettabile alla sua esistenza, che darà origine a nefasti propositi. Élie non sopporta la sua presenza, è geloso delle attenzioni che riserva alla figlia della signora Lange, non sopporta il suo modo di fare, rifiuta i suoi gesti amichevoli. Michel è felice della sua vita agiata, non si preoccupa di mostrarsi felice in ogni occasione. E’ proprio questa ostentazione di felicità che porterà Élie al convincimento di dover eliminare Michel.

Élie non potrà fuggire al suo drammatico destino che la follia gli ha preparato. Finale inquietante e di grande effetto, che non fornisce alcuna risposta.

Sarà assente l’autore

Titolo: Sarà assente l’autore

Autore: Giampaolo Simi

Editore: Sellerio

Un libro dissacrante, che smitizza il mondo dell’editoria e lo mette alla berlina, demolendo la figura dello scrittore di best seller come quella dello scrittore impegnato e in qualche modo sbeffeggia anche noi lettori, che abbocchiamo alle montature delle case editrici e compriamo allegramente romanzi mediocri trasformandoli in best seller.

Poche pagine che narrano le vicende di Gianfelice Sperticato, un modesto ricercatore, autore di qualche libro che ha avuto l’onore della pubblicazione ma non quello di essere acquistato dai lettori. Gianfelice è uno scrittore puro oltre che testardo, non è disposto a cambiare una virgola dei suoi testi per vendere qualche copia, i soldi non gli interessano, per lui conta solo la coerenza con sé stesso e con i suoi principi. Irresistibile il racconto della presentazione del suo libro “Lo scempio” presso la libreria Lanzoni. Mancano pochi minuti all’inizio e non c’è nessuno. Il flop sembra inevitabile quando si presentano in blocco una ventina di persone, tutti anziani accompagnati dalle rispettive badanti, un gruppo di raccattati dal libraio nel vicino centro commerciale, per umana pietà nei confronti dell’autore. La presentazione è un vero fiasco e a Gianfelice non resta che tornare a casa in treno, ma perde la coincidenza vero casa e si ritrova in un famoso festival della letteratura, dove scopre che lo scrittore del momento, Federigo Crudeli, è morto per un incidente in parapendio. Gianfelice odia Federigo, per la sua scrittura banale, vuota, per i suoi libri inspiegabilmente di successo. Ma accade qualcosa di imprevedibile, Gianfelice conosce un famoso e potente editore e l’occasione fa l’uomo ladro.

Giampaolo Simi dice la sua sull’annoso confronto tra letteratura d’autore e commerciale, in modo esplosivo e divertente. Rimane ben poco del mondo che molti di noi immaginano meraviglioso, non si salva nessuno tra editori, scrittori e lettori.

ELP

Titolo: ELP

Autore: Antonio Manzini

Editore: Sellerio

ELP è l’ultimo romanzo in libreria di Antonio Manzini con Rocco Schiavone protagonista. L’acronimo è il nome di un gruppo di giovani rivoluzionari contro il progresso, l’Esercito di Liberazione del Pianeta. Si impegnano in manifestazioni e in azioni dimostrative di protesta, al limite della legge, ma tutto sommato innocue. Rocco prova quasi simpatia per questi attivisti, ma le cose cambiano quando durante una azione contro una azienda di pellami, il titolare rimane ucciso per colpa di una lettera esplosiva recapitata proprio dall’ELP. In precedenza, Rocco si era occupato di un marito violento, decidendo di dargli una lezione, a modo suo. Il giorno dopo l’uomo viene ritrovato ucciso da un colpo di pistola. Il sospetto è che oltre che manesco, l’uomo sia coinvolto in traffici illeciti.  Rocco ha il suo daffare ad indagare e sopportare le pressioni del questore che vorrebbe chiudere subito le indagini ed anche il suo stato d’animo non lo aiuta. Rocco sta attraversando un periodo in cui è molto malinconico, introverso, poco interessato ai rapporti con gli altri, più concentrato a tirare le somme della sua vita. Sente il peso degli anni che passano e comincia ad avere il timore che non abbia più il tempo per raggiungere la felicità che avrebbe raggiunto con la adorata moglie che ora non c’è più. Non lo aiuta anche la vita ad Aosta, una città che non riesce a considerare come casa sua, sentendola ostile e poco ospitale. Nonostante le malinconie, Rocco rimane un personaggio formidabile, per il suo essere fuori dagli schemi, contro le regole sociali inutili, sempre pronto a combattere le ingiustizie e aiutare gli altri. La trama di questo “ELP” è più complessa del solito, un robusto intreccio di tante storie e protagonisti che tutte insieme ci raccontano l’Italia di oggi, con la scanzonata ironia di cui è capace Manzini, che aiuta i lettori ad aprire la mente verso riflessioni più profonde.

La banda dei carusi

Titolo: la banda dei carusi

Autore: Cristina Cassar Scalia

Editore: Einaudi

La Sicilia è terra famosa per le bellezze naturali, per lo splendido mare, per la cucina che è tra le più ghiotte e varie d’Italia, per la grande generosità degli abitanti, per la lingua di difficile comprensione ma che è sempre più familiare tra i lettori appassionati di gialli, per l’uso diffuso che gli scrittori siciliani ne fanno nelle loro opere. Cristina Cassar Scalia è tra le migliori gialliste contemporanee, autrice di trame appassionanti oltre che scrittrice elegante, capace di utilizzare in modo armonico le intrusioni dei termini siciliani nel testo.

L’ultima sua opera si intitola “La banda dei carusi”, un giallo che presenta una trama più articolata rispetto ai libri che lo hanno preceduto e che mette in evidenza gli sforzi che una parte della società civile sta compiendo per spezzare lo strapotere della malavita organizzata.

Il romanzo comincia con la scoperta del cadavere di Thomas Ruscica, un ragazzo volenteroso ed intraprendente, che era stato capace di abbandonare il suo passato turbolento con l’aiuto di un sacerdote, don Rosario Limoli, famoso per il suo impegno sociale. Thomas era conosciuto per il suo coraggio, la determinazione e le iniziative per allontanare le persone dalla dipendenza della droga, dalla prostituzione e dalle lusinghe del crimine.

il caso viene affidato a Vanina Guarrasi, vicequestore, palermitana di nascita che vive e lavora a Catania. Vanina è un personaggio empatico, appassionata di cinema e di cucina, dura e determinata nel lavoro, fragile ed indecisa nel privato. La sua vita è stata segnata da un evento tremendo come l’assassinio del padre da parte della mafia. La sua squadra di investigatori è composta da personaggi unici nella loro normalità, pronti a tutto per seguire Vanina nelle indagini più pericolose. La soluzione del caso sarà difficile, ma alla fine il coraggio e la determinazione degli investigatori sarà premiata.

Alla prossima, Vanina.

L’angelo di Castelforte

Titolo: L’angelo di Castelforte

Autore: Gabriella Genisi

Editore: Rizzoli

Chi non sogna di vivere nel Salento? Vista mare, natura selvaggia, cibi e vini da sogno, magari senza lavorare. Alcuni lo hanno fatto, trasformando il Salento in un resort per ricchi nullafacenti. Ma il Salento ha un passato di povertà, con tanti salentini che sono andati all’estero per cercare fortuna con il sogno di tornare nella terra natia mentre tanti altri sono rimasti per lavorare duramente e costruire il benessere odierno. Il Salento ha molto da mostrare e da raccontare. Storie antiche, leggende, tradizioni rurali misteriose. Il Salento non è solo il glamour del presente, ma anche il fascino di un passato intenso.

Ed è proprio in questo Salento che è ambientato “L’angelo di Castelforte”, il terzo romanzo di Gabriella Genisi con protagonista Chicca Lopez.

Un ricco e famoso scrittore inglese, Victor Allen, si innamora del Salento grazie ad un video promozionale e decide di acquistare il borgo di Castelforte, per trasformarlo in un villaggio della scrittura, dove autori provenienti da tutto il mondo, possano lavorare al loro romanzo, confidando nella bellezza del borgo per far nascere e prosperare la creatività. Gli scrittori scelti saranno ospiti di Victor per 18 mesi, spesati e retribuiti, con l’unico obbligo di completare il romanzo nel tempo stabilito. Tutto sembra andare per il meglio quando una delle ospiti del borgo viene trovata con la testa fracassata a pochi chilometri da Castelforte. Sembra una morte accidentale ma il ritrovamento di un secondo cadavere cancella ogni dubbio. C’è un assassino a Castelforte.

Una storia intrigante, scritta in modo elegante ed evocativo, con richiami a temi sociali di grande attualità. La protagonista, Chicca Lopez, è una carabiniera dalle grandi doti investigative e dalla vita personale complessa. Oltre alle indagini, la Lopez dovrà affrontare il suo passato, che torna con urgenza, perché certe cose devono essere sistemate, non possono aspettare in eterno.